Page 212 - Come vivere più a lungo
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via  orale  presentarono  una  broncocostrizione  che fece diminuire  l'afflusso di

          aria del 40 per cento circa, mentre tale valore fu solo del 9 per cento quando si
          fecero   assumere   loro   100   mg.   di   vitamina   C   un'ora   prima   della
          somministrazione della metacolina (Ogivly e colleghi, 1981). Risultati analoghi
          si ottennero con pazienti asmatici (Mohrenin, DuBois e Douglas, 1982). In una

          recente ricerca a doppio cieco su 41 pazienti asmatici nigeriani (Anah, Jarike e
          Baig, 1980), a 22 di loro si diede 1 g. di vitamina C al giorno, a 19 altri un
          placebo, nel corso di quattordici settimane durante la stagione piovosa, quando
          l'asma è esacerbata dalle infezioni respiratorie.

              I  soggetti che ricevettero la  vitamina  C ebbero un numero di attacchi di

          asma, durante questo periodo, pari a meno di un quarto del numero degli attac-
          chi subiti dai soggetti che avevano ricevuto il placebo; inoltre, gli attacchi era-
          no meno gravi. Tutti i 13 pazienti trattati con vitamina C che non ebbero attac-
          chi durante le quattordici settimane della somministrazione  ebbero almeno un

          attacco durante le otto settimane dopo la sospensione del trattamento.

              Anderson e colleghi  (1980) hanno riferito  una  loro ricerca su 10 bambini
          bianchi affetti da asma a Pretoria, nel Sudafrica. Questi bambini, che all'inizio
          soffrivano  di asma bronchiale  e presentavano broncocostrizione  indotta dalla
          fatica fisica, ricevettero 1 g. di vitamina C al giorno e furono studiati dal punto

          di vista clinico e immunologico per sei mesi. Essi mostrarono un aumento della
          chemiotassi  neutrofila,  un miglioramento  della  funzionalità  polmonare,  una
          maggiore trasformazione  dei linfociti sotto stimolazione  antigenica, e furono
          esenti da attacchi di asma durante il periodo di trattamento.

              Queste ricerche confermano la conclusione  che un aumento dell'apporto di

          vitamina C sia efficace per i pazienti asmatici.

              La febbre da fieno (pollinosi)  è un'infiammazione acuta delle narici causata
          solitamente da pollini  di alberi o erbe, che vengono trasportati dal vento. Du-
          rante la stagione dei pollini  si susseguono starnuti, pruriti, produzione di secre-

          zione nasale acquosa, lacrimazione. Per tenere sotto controllo questo problema
          si ricorre agli antistaminici  e ad altri farmaci.  Le vittime  spesso cercano  di
          sfuggire al polline responsabile, trasferendosi in un'altra regione, dove possono
          avere la sfortuna di trovare un altro tipo di polline altrettanto nocivo.

              Una delle prime relazioni sull'efficacia della vitamina C nel controllo della

          febbre da fieno è stata quella di Holmes e Alexander (1942); essi riferirono che
          spesso erano efficaci 200 mg. al giorno della vitamina.

              Tuttavia altri ricercatori crearono della confusione, riferendo di non avere
          ottenuto risultati positivi.  La situazione non è mutata molto. Per esempio, Kor-
          dowsky, Rosenthal e Norman (1979) hanno studiato l'effetto della  vitamina  C

          sul broncospasmo indotto da piante del genere Ambrosia in 6 adulti asmatici a
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