Page 213 - Come vivere più a lungo
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esse sensibili,  riferendo che 500 mg.  non avevano  prodotto effetti protettivi.

          Probabilmente  questa   quantità   è   troppo   esigua,   e  occorrerebbe  un   lungo
          periodo di somministrazione. Nel 1949, Brown e Ruskin studiarono 60 pazienti
          affetti da febbre da fieno, riferendo che circa il 50 per cento di quelli tra loro
          che prendevano 1 g. di vitamina C al giorno e circa il 75 per cento di quelli che
          ne   prendevano   2,25   g.   al   giorno   mostrarono   un   miglioramento.   Per

          quarantasette anni io stesso ho osservato un soggetto che aveva sofferto per
          decenni in modo grave di febbre da fieno provocata da pollini di Ambrosia e di
          ulivo, il quale negli ultimi dodici anni ha trovato grande sollievo dall'assunzio-

          ne di 3 g. di vitamina  C al giorno.
              Suggerisco alle persone che soffrono di febbre da fieno di prendere questa

          quantità  regolarmente  e di aumentarla  fino  al livello  di tolleranza  intestinale
          (capitolo 14) durante la stagione dei pollini.

              Talvolta  la reazione  immunitaria  si rivolta  contro lo stesso organismo;  si
          formano degli anticerpi contro gli antigeni presenti nelle cellule del paziente.

              Tra queste malattie  autoimmuni  vi sono: il lupus sistemico eritematoso, la

          miastenia  grave, la glomerulonefrite  e il pemfigo.  Sono disponibili  ben pochi
          dati sull'eventuale  efficacia  di alte dosi di vitamina  C nel controllo di queste
          malattie.
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