Page 164 - Come vivere più a lungo
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relativi soltanto ad alcune centinaia di tali pazienti. Nella maggior parte, i «casi
di controllo» erano costituiti dall'anamnesi degli stessi pazienti prima dell'i-
nizio del trattamento con la vitamina E. Per esempio, un paziente, un anziano
medico diabetico, presentava serie ulcerazioni e riduzione della circolazione in
una gamba, così gravi da indicare la necessità dell'amputazione. La gamba
venne amputata. Le ulcerazioni e la ridotta circolazione si svilupparono
nell'altra gamba.
In seguito egli venne a sapere degli Shute. Gli fu sommini strata della vita-
mina E. Dopo qualche mese l'altra gamba era guarita, e l'amputazione fu evita-
ta.
Un altro paziente, che nel 1951 aveva cinquantotto anni, presentava un'oc-
clusione coronarica con infarto posteriore. Dopo due settimane di ospedale
venne rimandato a casa, ma non era più in grado di lavorare. Dopo sei mesi fu
visitato da Wilfrid Shute, che gli prescrisse 800 UI di vitamina E. Nel giro di
dieci settimane era liberato dai sintomi e aveva ripreso il lavoro; diciassette
anni dopo ebbe un attacco di fibrillazione atriale, che fu presto tenuta sotto
controllo con l'ossigeno; nel 1968, all'età di settantasei anni, era in buone con-
dizioni.
Ci sono dozzine di casi clinici simili a questi nei libri. Essi non costituisco-
no una prova, ma non vi è alcun dubbio sul fatto che Wilfrid Shute ed Evan
Shute fossero convinti che la vitamina E sia la sostanza più importante del
mondo.
Confesso che io penso la stessa cosa della vitamina C.
Alcuni anni fa un articolo su Consumer Reports mi spinse a passare in ras-
segna le ricerche pubblicate sulla vitamina E e i disturbi cardiaci. Consumer
Reports è una pubblicazione che si propone di «fornire ai consumatori informa-
zioni e consigli su beni e servizi, di dare informazioni su tutto ciò che ha a che
fare con il modo di spendere il reddito di una famiglia; essa si propone inoltre
di dar vita a sforzi individuali e di gruppo, volti a creare e mantenere degli
standard di vita decorosi». È una pubblicazione che ha milioni di lettori. Per
molti prodotti il suo consiglio può essere valido, ma per quanto riguarda le vi-
tamine è completamente inaffidabile. La pubblicazione, senza aver verificato di
prima mano l'efficacia delle vitamine, si basa su qualche anonima autorità.
Nel numero del gennaio 1973, Consumer Reports pubblicava un articolo in-
titolato «Vitamina E: che cosa c'è dietro a tutte quelle dichiarazioni a suo favo-
re?» L'autore dell'articolo elencava una quantità di malattie per le quali era sta-
ta sostenuta l'efficacia della vitamina E (quelle citate da Wilfrid ed Evan Shute,
che già abbiamo riportato, e in più acne, invecchiamento e altre ancora), e con-
cludeva affermando: «Non siamo stati in grado di trovare una valida evidenza