Page 167 - Come vivere più a lungo
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blicazioni della letteratura medica elaborate da altri autorevoli medici oltre agli

          Shute, è che non vi è dubbio che la vitamina  E abbia una grande efficacia nel
          controllo  delle  malattie  vascolari  periferiche,  che spesso si manifestano  in
          concomitanza, di disturbi cardiaci e del diabete, e anche nel prevenire e trattare
          i coaguli (tromboembolie  e tromboflebiti). In più, credo che vi siano seri argo-
          menti a conferma della tesi degli Shute sull'efficacia  della vitamina E per pre-

          venire e controllare le malattie coronariche e altri disturbi.

              Haeger ha osservato che gli acuti dolori ai polpacci avvertiti dai pazienti
          con disturbi  occlusivi  arteriosi  periferici  dopo aver  camminato  per un certo
          tratto sono analoghi agli acuti dolori al cuore (angina)  dei pazienti coronarici.
          In entrambi i casi il dolore deriva da una carenza di ossigeno: il lavoro musco-

          lare provoca un esaurimento dell'ossigeno prima che l'organismo riesca a rifor-
          nirne la gamba o il cuore attraverso le arterie ostruite. Non vi è dubbio che il
          dolore muscolare viene  ridotto dalla  vitamina  E (così come lo sono i crampi

          muscolari sperimentati da alcuni soggetti); è pertanto ragionevole che anche il
          paziente cardiaco trovi un sollievo alla sua angina mediante la vitamina E, così
          come sostengono Wilfrid ed Evan Shute nei loro libri.

              Già da cinquant'anni è noto che un basso apporto di vitamina E provoca la
          distrofia  muscolare, un disturbo dei muscoli  scheletrici  caratterizzato  da una

          debolezza simile  a quella causata da una carenza di vitamina C (le ricerche su
          vitamina E e distrofia muscolare sono state discusse da Pappenheimer, 1948).
          Le difficoltà nel camminare sperimentate dai pazienti affetti da disturbi occlu-
          sivi periferici a carico delle  arterie possono dipendere in parte da una  bassa

          concentrazione  di vitamina  E nei muscoli, e in parte da un diminuito  riforni-
          mento di ossigeno. Il danno ai muscoli in caso di carenza di vitamina  E può di-
          pendere dall'ossidazione  di lipidi insaturi, protetti dalla  vitamina  E (antiossi-

          dante e liposolubile) quando essa è presente in concentrazioni sufficienti.
              Si conoscono vari tipi di distrofie muscolari ereditarie. In genere, la loro na-

          tura non è del tutto nota, e non esiste per esse l'indicazione di una terapia speci-
          fica. La miastenia grave viene trattata con inibitori della colinesterasi, dei corti-
          costeroidi, e con la rimozione chirurgica del timo.

              Le autorità mediche non parlano della possibile efficacia delle vitamine per
          tenere sotto controllo le distrofie  muscolari. I dati disponibili  oggi sul modo in

          cui le vitamine E, C e B , nonché altre vitamine, sono implicate nel funziona-
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          mento muscolare, suggeriscono che un apporto ottimale di questi nutritivi  può
          essere efficace per i pazienti. Per quanto ne so io, non sono stati pubblicati stu-

          di approfonditi sulla somministrazione di dosi maggiori di vitamine a pazienti
          affetti da distrofia muscolare ereditaria.

              La vitamina E, che è antiossidante e liposolubile, e la vitamina C, anch'essa
          antiossidante ma idrosolubile, collaborano nel proteggere i vasi sanguigni  e al-
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