Page 169 - Come vivere più a lungo
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terna dell'arteria; il processo può iniziare con una piccola lesione della parete.
In seguito, sulla placca si accumulano colesterolo e altri lipidi, più una piccola
quantità di calcio. La placca, accrescendosi, incorpora altro calcio, che la rende
più dura. La diminuzione del lume dell'arteria limita il flusso di sangue che ar-
riva ai tessuti, provocando inoltre un aumento della pressione sanguigna e un
danno al cuore e ad altri organi, sempre a causa del diminuito rifornimento di
ossigeno.
Il miglioramento apportato dall'EDTA al sistema cardiovascolare è proba-
bilmente dovuto alla rimozione degli ioni di calcio dalle placche, che consente
una successiva rimozione del colesterolo da parte delle lipoproteine ad alta
densità. Altri meccanismi che possono spiegare l'effetto benefico della chela-
zione prodotta dall'EDTA sono stati suggeriti dal dottor Bruce W. Halstead nel
suo libro del 1979 The Scientific Basis of EDTA Chelation Therapy (Le basi
scientifiche della terapia di chelazione con EDTA).
Halstead ha esaminato la tossicità dell'EDTA a lungo termine. Se si seguo-
no le raccomandazioni relative alla sua somministrazione per quanto riguarda
quantità e frequenza, gli effetti collaterali appaiono minimi. La diminuita con-
centrazione di calcio viene bilanciata con la somministrazione di composti di
calcio.
Halstead afferma che, nei trent'anni precedenti il 1979, più di 150.000 pa-
zienti degli Stati Uniti hanno ricevuto più di due milioni di trattamenti di que-
sto tipo, soprattutto per disturbi cardiovascolari, e che l'EDTA può venire usato
con tranquillità, purché lo si somministri in modo appropriato. Tanto Hatstead
che Walker (1980) hanno raccomandato che tale somministrazione venga effet-
tuata solo da un medico specializzato nella terapia di chelazione mediante ED-
TA.
La terapia chelante è assai più sicura e più economica dell'operazione di by-
pass. Sembra che vi siano buone probabilità che questo trattamento permetta di
evitare l'operazione.
Quando, nel 1984, testimoniai nel corso di un'udienza processuale a carico
di un medico ortomolecolare, l'assistente procuratore generale dello Stato della
California, che era il pubblico ministero, mi chiese se ero a conoscenza del fat-
to che la terapia chelante mediante EDTA per il controllo dei problemi cardiov-
ascolari non era stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA).
La mia risposta fu: «Sì, ne sono a conoscenza. E so anche che la stessa terapia
con EDTA è approvata dalla FDA per la disintossicazione da metalli pesanti, e
che la ragione per cui essa non ha l'approvazione in caso di problemi
cardiovascolari è che nessuno ha provveduto a richiederla. Molti anni or sono i
Laboratori Abbott, che brevettarono tale procedura per gli Stati Uniti, ritiraro-
no la domanda di approvazione da parte della FDA del trattamento nel caso di