Page 160 - Come vivere più a lungo
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I disturbi cardiovascolari
Per il controllo della patologia arteriosclerotica, che è la causa dei disturbi
cardiovascolari nelle loro svariate manifestazioni, un'altra vitamina ha manife-
stato la propria efficacia, somministrata da sola o associata alla vitamina C. Si
tratta della vitamina E (tocoferolo), una vitamina liposolubile. Essa è stata sco-
perta nel 1922 da Herbert M. Evans, professore di biochimica all'università
della California, e dalla sua collaboratrice Katherine Scott Bishop. Essi hanno
dimostrato la necessità di una sua assunzione per il mantenimento di una buona
salute nei ratti, ma solo di recente si è potuto rispondere alla domanda se fosse
altrettanto necessaria anche per gli esseri umani. Soltanto nel 1968 il Food and
Nutrition Board ha stabilito che essa è essenziale nell'alimentazione umana e
che per un adulto la dose giornaliera raccomandata è di 30 UI. Tuttavia, nel
1980 la RGR è stata ridotta dallo stesso ente a 10 UI. Ecco i motivi:
«Dato che fino a oggi non esiste evidenza clinica o biochimica che l'apporto
della vitamina E sia inadeguato negli individui normali che seguono diete bi-
lanciate negli Stati Uniti, si considera soddisfacente l'attività della vitamina E
nelle diete medie... I valori [delle RGR] della tabella vanno considerati come
un apporto medio adeguato, ma l'adeguatezza di tali apporti varia se il contenu-
to di acidi grassi polinsaturi nella dieta si scosta in modo significativo dalle
abitudini comuni... I dati che volessero dimostrare che le persone normali trag-
gono vantaggio da supplementi superiori a quelli indicati dalle RGR sono am-
piamente soggettivi ».
Il Food and Nutrition Board ha, di conseguenza, rifiutato tutti i dati che pre-
senteremo qui; o forse ritiene che i soggetti a rischio per quanto riguarda i di-
sturbi cardiovascolari o altri problemi, i quali traggono giovamento dalla vita-
mina E, non siano individui «normali». Visto che più della metà della popola-
zione degli Stati Uniti muore a causa di disturbi cardiovascolari, tale atteggia-
mento mi pare alquanto irrazionale. Ancora nel 1980 il Food and Nutrition
Board non era a conoscenza dei diversi effetti di un apporto minimo e di un
apporto massimo di un elemento nutritivo essenziale.
Durante gli ultimi sessant’anni si è protratta un'accesa controversia sulla
possibile efficacia della vitamina E, in quantità molto superiori a 10 UI al gior-
no, nel controllo o nella cura di varie gravi malattie, compresi i disturbi corona-
rici e quelli vascolari periferici. Al centro della controversia si trovano il
medico canadese dottor R. James Shute e i suoi due figli, il dottor Evan V.
Shute e il dottor Wilfrid E. Shute, che iniziarono a usare la vitamina E nel trat-
tamento delle malattie fin dal 1933. I successi da essi riportati furono negati da