Page 158 - Come vivere più a lungo
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mortalità. Sul totale dei venticinque fattori considerati nella ricerca sulla Con-
tea di San Mateo, condotta da Chope e Breslow, la vitamina C è risultata il fat-
tore più importante. I soggetti della ricerca a cui erano stati somministrati 50
mg. o più al giorno di vitamina C ebbero un tasso di mortalità (tenuta nel debi-
to conto l'età) pari a solo il 40 per cento di quello dei soggetti a cui ne era stata
somministrata una quantità inferiore a 50 mg. al giorno. La maggioranza dei
decessi, come avveniva anche per la popolazione complessiva, era causata da
malattie cardiovascolari.
Una ricerca epidemiologica condotta da Knox su una popolazione inglese
molto vasta diede risultati analoghi (1973). Knox riscontrò che, come si sapeva
in precedenza, un elevato apporto di calcio concorre alla protezione contro l'i-
schemia cardiaca e i disturbi cerebrovascolari, e anche che un effetto protettivo
ancora maggiore (superiore a quello ottenuto con qualsiasi altro fattore) è asso-
ciato all'aumento dell'apporto di vitamina C. Allo scopo di raccogliere dati sul
tasso di mortalità nei soggetti che fanno uso di supplementi vitaminici, venne
effettuata una ricerca in prospettiva di sei anni su 479 soggetti anziani della
California, i quali avevano risposto a un questionario comparso nel 1972 sulla
rivista Prevention (Enstrom e Pauling, 1982). I soggetti assumevano in media 1
g. di vitamina C al giorno, oltre ad assumere dosi supplementari di vitamina E
e di vitamina A, e a seguire altre pratiche salutiste.
Rispetto al tasso di mortalità previsto per i bianchi statunitensi nel 1977, il
loro tasso standardizzato di mortalità per malattie cardiovascolari (il 58 per
cento del totale dei decessi) fu del 75 per cento per i maschi, del 46 per cento
per le femmine e del 62 per cento per entrambi i sessi. I valori per tutte le cause
di morte furono il 78, il 54 e il 68 per cento del tasso nazionale previsto per
quell'anno.
I dati riportati indicano che questi anziani della California, così attenti alle
questioni relative alla salute, hanno uno stile di vita, ivi compresa l'assunzione
di un'integrazione di vitamine, che è correlato con una diminuzione del 38 per
cento della mortalità cardiovascolare e del 21 per cento della mortalità dovuta
ad altre cause.
Queste ricerche epidemiologiche, insieme con altre simili, suffragano la
conclusione che è possibile conseguire un aumento significativo della protezio-
ne dalle malattie cardiovascolari aumentando l'apporto di vitamina C al di so-
pra dei 60 mg, corrispondenti alle RGR del Food and Nutrition Board.
Di recente si è parlato molto dell'efficacia di un'alimentazione basata su car-
ne di pesce, magra o no, per la riduzione dell'incidenza delle malattie coronari-
che. Una ricerca (Kromhout e colleghi, 1985) riferisce che i soggetti che non
mangiavano pesce avevano un tasso di mortalità per malattie coronariche (stan-
dardizzato in funzione dell'età) superiore di 2,5 volte a quello di soggetti che