Page 119 - Come vivere più a lungo
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Nel suo articolo, Gitdersleeve riferiva che già nel 1964 egli aveva scritto un

          altro articolo in cui descriveva i risultati delle sue osservazioni:  lo aveva invia-
          to a undici diverse riviste mediche, che lo avevano rifiutato in blocco. Un diret-
          tore gli scrisse che sarebbe stato dannoso per la sua rivista pubblicare una cura
          utile  contro il raffreddore, affermando che le riviste mediche dipendono, per
          sopravvivere, dal sostegno fornito dagli inserzionisti e che più del 25 per cento

          degli annunci pubblicitari era relativo a farmaci brevettati per alleviare i sinto-
          mi del raffreddore o per il trattamento delle complicazioni che da esso possono
          derivare.

              Un altro direttore gli disse che respingeva l'articolo perché non conteneva la
          verità.  Quando Gildersleeve  gli  chiese  perché, costui  rispose: «Venticinque

          anni fa, facevo parte di un gruppo di ricercatori che indagavano sulla  vitamina
          C. Stabilimmo  allora che il farmaco non aveva nessuna validità  contro il raf-
          freddore». Non rimase per nulla impressionato quando Gildersleeve replicò che

          la quantità di acido ascorbico che veniva  usata durante le prime ricerche corri-
          spondeva solo a un venticinquesimo dell'ammontare minimo  necessario per ot-
          tenere un risultato significativo. Spiegando la ragione del titolo del suo articol-
          o, Gildersleeve lo concluse così: «... avendo io stesso lavorato come ricercatore

          nel campo, sono dell'opinione che ci sia un trattamento efficace, una cura per il
          raffreddore comune, e che essa venga ignorata a causa delle perdite economi-
          che che deriverebbero alle case farmaceutiche, alle riviste mediche e ai medici

          stessi».
              Altri studi, riguardanti il valore terapeutico della  vitamina  C nella preven-

          zione  e nella  cura del comune  raffreddore, confermano l'esperienza  riportata
          dal «dottor Gildersleeve». Nel 1938, Ruskin riferì le sue osservazioni fatte su
          più di 100 pazienti cui egli aveva praticato un'iniezione, a volte seguita da una

          seconda, di 450 mg. di ascorbato di calcio  subito dopo l'instaurarsi di un raf-
          freddore. Egli rilevò che il 42 per cento dei soggetti ne era completamente gua-
          rito, mentre il 48 per cento mostrava un netto miglioramento.

              Concluse  che «l'ascorbato di calcio era in grado di sopprimere  il comune
          raffreddore». Parecchi altri rapporti del genere sono pubblicati da Irwin Stone

          nel  suo   libro  The  Healing.  Factor:  Vitamin C against  Disease  (Il  fattore
          curativo: la vitamina C contro le malattie) del 1972. Lo stesso Stone raccoman-
          dava di prendere da 1,5 a 2 g. di acido ascorbico al giorno per bocca ai primi
          sintomi  di raffreddore, e ripetere la dose a intervalli  di venti o trenta minuti,
          finché i sintomi non fossero scomparsi, cosa che di solito avviene alla terza do-

          se.

              Nel 1968, il medico Edmé  Regnier di Salem,  nel Massachusetts, riferì di
          aver scoperto il valore dell'uso di dosi elevate di acido ascorbico per la preven-
          zione e il trattamento del raffreddore comune. Lui stesso, da quando aveva set-
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