Page 114 - Come vivere più a lungo
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co fosse considerato efficace contro parecchie malattie, come la gastrite e l'ul-
cera allo stomaco, gli suggerì di sperimentarlo nel trattamento della rinite acuta
e del raffreddore.
Nel 1936, egli aveva scoperto che dosi orali fino a 1 g. al giorno erano assai
efficaci contro la rinorrea, o rinite acuta, e le riniti secondarie, nonché contro le
manifestazioni che di solito le accompagnano, come il mal di testa. Vide poi
come un'iniezione di 250 o 500 mg. di acido ascorbico nel primo giorno del
raffreddore comportava quasi sempre la scomparsa di tutti i suoi sintomi; a vol-
te tale iniezione doveva essere ripetuta nel secondo giorno.
Egli affermò che l'acido ascorbico è di gran lunga superiore alle altre medi-
cine, per esempio all’aminopirina, contro il raffreddore, e che è innocuo, non
presentando effetti secondari anche se somministrato in dosi elevate.
In Germania fu quindi fatto un esperimento (Ertel, 1941) nel corso del qua-
le fu distribuito qualche centinaio di milioni di dosi giornaliere di vitamina C a
donne incinte, donne che allattavano, lattanti e scolari.
Ertel riportò che coloro che ricevevano la vitamina godevano di una salute
migliore della corrispondente popolazione tenuta in semplice osservazione.
L'unica informazione quantitativa da lui fornitaci è che, in un gruppo di scolari,
il numero delle malattie infettive delle vie respiratorie era calato del 20 per
cento rispetto all'anno precedente.
Nel 1942, Glazebrook e Thomson riferirono i risultati di uno studio com-
piuto in un istituto frequentato da circa 1500 studenti, di età variante fra i quin-
dici e i vent'anni. Il cibo era mal preparato, tenuto al caldo per due ore o più
prima di essere servito e la quantità totale di vitamina C ingerita variava dai 5
ai 15 mg. per studente al giorno. Ad alcuni studenti (335) fu data un'aggiunta
di acido ascorbico, e cioè 200 mg. al giorno per un periodo di sei mesi, mentre
gli altri furono tenuti solo in osservazione. L'incidenza dei raffreddori e delle
tonsilliti fu del 14 per cento minore fra gli studenti a cui veniva dato l'acido
ascorbico, rispetto a quelli tenuti semplicemente in osservazione. Anche il nu-
mero dei casi seri di raffreddore e tonsillite, che richiesero il trasporto in infer-
meria, fu del 25 per cento minore per gli studenti che assumevano l'acido
ascorbico rispetto agli altri. Questa differenza ha un alto significato statistico
(c'è soltanto l'un per cento di incidenza della casualità su di una popolazione
uniforme). Il numero medio di giorni di ospedalizzazione per studente, a causa
di infezioni tipo raffreddore comune, tonsillite, reumatismo acuto, polmonite,
fu di 2,5 giorni per coloro che assumevano l'acido ascorbico e di 5 giorni per
gli altri. Ci furono 17 casi di polmonite e 16 di reumatismo acuto fra i 1100 ra-
gazzi tenuti solo in osservazione e nessun caso di entrambe le malattie fra i 335
cui veniva somministrato l'acido ascorbico.