Page 116 - Come vivere più a lungo
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Essi venivano visitati giornalmente per sapere se manifestavano sintomi di
raffreddore e di altre infezioni: la documentazione si basava ampiamente su
sintomi soggettivi, sostenuti in parte da osservazioni oggettive, come la misu-
razione della temperatura corporea, L'esame degli organi respiratori, l'ausculta-
zione dei polmoni e così via. Coloro che avevano manifestato sintomi di raf-
freddore il primo giorno erano stati esclusi dallo studio.
Al termine dell'esperimento, un gruppo completamente indipendente di pro-
fessionisti eseguì le valutazioni statistiche delle osservazioni, dove l'identità di
coloro che avevano ricevuto le compresse di acido ascorbico e di placebo era
celata da un numero di identificazione. Il gruppo che ricevette l'acido ascorbico
rivelò soltanto il 39 per cento di giorni di malattia per persona, mentre il nume-
ro dei sintomi individuali, sempre per persona, fu soltanto del 36 per cento, ri-
spetto al gruppo trattato con placebo. Le valutazioni statistiche mostrarono che
queste differenze erano statisticamente significative per una percentuale più
alta del 99 per cento. Dallo studio di Ritzel deduciamo che i soggetti cui era
stata somministrata la vitamina C soffrivano della malattia soltanto per un ter-
zo, rispetto ai soggetti a cui erano state distribuite le compresse di placebo.
In altro studio condotto presso una stazione sciistica, su 46 studenti, Bessel-
Lorck (1959) scoprì che gli studenti che ricevevano 1 g. di vitamina C al gior-
no si ammalavano in una percentuale che era esattamente la metà di quella di
coloro che non la ricevevano.
Dopo la pubblicazione del mio libro sul raffreddore comune, furono com-
piuti parecchi esperimenti ciechi dai risultati eccellenti. Il primo, fatto a Toron-
to, in Canada (Anderson, Reid e Beaton, 1972), prese in esame 407 soggetti
che ricevettero acido ascorbico (1 g. al giorno, con un'aggiunta di 3 g. al giorno
dall'inizio dell'instaurarsi di qualsiasi malattia) e 411 soggetti che ricevettero
un placebo.
Lo studio durò quattro mesi. Il numero dei giorni trascorsi forzatamente a
casa fu del 30 per cento inferiore, per soggetto, nel gruppo che assumeva acido
ascorbico rispetto a quello che assumeva il placebo; anche le giornate di assen-
za dal lavoro risultarono inferiori del 33 per cento. Gli autori sottolineano che
queste differenze hanno un alto significato statistico e sono affidabili per il
99,9 per cento.
Un altro studio, condotto in condizioni del tutto differenti, prese in esame
112 soldati impegnati in un addestramento nel Nord del Canada (Sabiston e
Radomski, 1974). Metà dei soggetti ricevette 1 g. di acido ascorbico al giorno
durante le quattro settimane dello studio e l'altra metà un placebo.