Page 77 - Sbirritudine
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dell'elicottero o l'andirivieni delle auto. Sentivo solo le ondate di sangue
che mi attraversavano le tempie scuotendomi il cervello. Stavo per
mettergli le mani addosso. Per fortuna un paio di colleghi di Palermo
mi presero sottobraccio e mi portarono via. Altrimenti lo avrei sfasciato
di pugni.
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Dopo il casino che era scoppiato nella valle, quando io, Cripto e
Renzo tornammo a cercare la piantagione qualche giorno dopo, non
trovammo più niente. Girammo in auto per ore, ma non c'era traccia di
marijuana. In realtà non c'era proprio nessuno. Tutte quelle auto della
Polizia, gli elicotteri e il resto avevano spinto ogni contadino a
rintanarsi in casa per evitare di essere coinvolti o associati in qualche
modo ai killer. Del resto, il gruppo di fuoco stava addentrandosi nella
vallata dopo aver fatto la spesa. Quindi è lì che si nascondevano.
Almeno di questo erano convinti tutti. Nei tre giorni successivi al
conflitto a fuoco le unità speciali avevano setacciato ogni angolo della
vallata, ma senza risultati. Ora le acque si erano calmate. Fin troppo.
Pure i conigli e i corvi erano spariti.
Renzo aveva incassato bene. Cripto, invece, era ancora in tensione.
Avevo paura che potesse scoppiare da un momento all'altro. In
lontananza, chino su un alberello, vidi un uomo. Era il primo che
beccavamo da ore. Non c'era modo di raggiungerlo in auto, così chiesi a
Renzo di aspettare in macchina e mi feci accompagnare da Cripto.
Provai a farlo parlare mentre camminavamo, ma in fondo anche lui era
come me. I problemi se li digeriva da solo.
Ci trovammo in un enorme campo coltivato a limoni. Alcuni alberi
erano già belli e fatti. Intorno a un tronco notai dei buchi abbastanza
profondi nel terreno che formavano un quadrato proprio all'ombra del
fogliame. Ogni lato era formato da quattro fori. Poi mi accorsi che ogni
albero aveva il suo quadrato di buchi equidistanti sotto. Avanzammo.
L'uomo era ancora lontano. Cripto fece cadere una carriola che
conteneva attrezzi, e il casino di ferraglie fece alzare in volo qualche
carcaràzza. Ma l'uomo, il contadino, non si mosse. Pensai che fosse