Page 74 - Sbirritudine
P. 74

risposte.

                 E  nemmeno  domani,  quando  arriverà  la  telefonata,  so  ancora  cosa
              risponderò.




                 Quando superammo l'auto con a bordo Benni Leto, Renzo e Cripto

              tirarono un sospiro. Anche loro lo avevano riconosciuto. Renzo rimase
              in  silenzio,  ma  accelerò.  Voleva  andare  a  casa.  Cripto  pensava  alla
              moglie incinta, pensava che c'era mancato poco e quasi non tornava da

              lei. Sentivo che pensavano questo. Ma parlai lo stesso. Li rispettavo. Mi
              sentivo responsabile per loro. Ma parlai. Dissi che dovevamo tornare
              indietro per vedere dove stavano andando Leto e gli altri. Quello era un
              latitante pericoloso e i suoi due amici chissà chi erano. C'era una guerra

              di mafia in corso. Potevamo scoprire il loro rifugio. Certo, potevamo
              tornare a casa, avvertire il commissariato e lasciare fare a loro. Ma il
              nostro  dovere  adesso  era  di  tornare  indietro.  Noi  eravamo  poliziotti.

              Dissi  così.  Cripto  aveva  gli  occhi  lucidi,  quando  lo  guardai  dallo
              specchietto  retrovisore.  Renzo  aveva  smesso  di  respirare.  Non  mi
              risposero. Comunicai al commissariato che avevamo individuato Benni

              Leto  e  due  complici  e  richiedevo  supporto  immediato  mentre
              procedevamo all'inseguimento. Renzo fece manovra in mezzo al fango,
              con il rischio di finire nella vallata. Cripto si appoggiò allo schienale.

                 «Togliete  le  sicure  alle  pistole»  ordinai.  «Quelli  sono  armati.  Li
              seguiamo e basta. Ma se dovessero provare a spararci, allora scendiamo

              dall'auto a ventaglio. A ventaglio, capito?»
                 Renzo disse un «Ok» che poteva essere un gemito. Cripto mi fissava

              dallo specchietto con gli occhi sgranati.
                 «Ognuno  deve  inquadrare  il  suo  bersaglio  e  non  ci  dobbiamo

              incasinare l'angolo di tiro.» Mentre dicevo questo, riapparve la Punto
              bianca.  Anche  loro  erano  tornati  indietro  per  verificare  che  non  li
              stessimo seguendo. Ora ci puntavamo di nuovo,  ma nessuno avrebbe

              ceduto la strada all'altro. La pioggia si fece più spessa. Alla mia sinistra
              intravidi  la  scarpata.  Stavo  per  dire  a  Cripto  di  stare  attento  nello
              scendere, perché sarebbe potuto scivolare giù, quando dritto davanti a

              noi si accese una luce furiosa. Poi, solo poi, udimmo lo sparo. Leto si
              era  sporto  dal  finestrino  imbracciando  un  fucile  a  canne  mozze.  La
              sventagliata di pallettoni piombò come una grandinata sul cofano della
   69   70   71   72   73   74   75   76   77   78   79