Page 58 - Sbirritudine
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grossi così, figuriamoci con questi piccirìddi nutrìchi e senza un pelo in
faccia.
Quello alla guida dello scooter butta la sigaretta e accelera
lasciandomi la strada libera. Quello dietro non sa che fare perché io non
avvio il motore e me ne sto qui fermo. Ormai sono cinque minuti che
siamo fermi così. Ora alla radio danno una pubblicità di detersivi che
smacchiano l'impossibile. Il ragazzino ingrana la retromarcia e se ne va
con la coda tra le gambe. Io no. Io resto qui un altro po'. Mi sono
conquistato questo pezzo di territorio e ora me lo voglio godere.
Cambio stazione. Prendo un CD e lo metto nel lettore. Battisti.
Lo sentivo anche la notte in cui è nato mio figlio. Ascoltavo Battisti e
pensavo a mia moglie. Era in ospedale. E io ero in servizio. Quella
notte successe di tutto. Un informatore ci aveva fatto una soffiata: una
Mercedes bianca sarebbe passata dalle parti di Prezia per scaricare una
partita di droga. Notizia certa. Eppure erano le tre e ancora non si
vedeva nessuno. Con me in macchina c'era Pippo, incazzato perché la
sera prima aveva abbordato una straniera e quella lo stava aspettando in
discoteca. Provai a spiegargli che era più importante la nascita di mio
figlio, ma lui faceva finta di non capire e ripeteva che in quel momento,
mentre era seduto accanto a me ad aspettare un'auto fantasma, qualcuno
si stava facendo la tipa al posto suo.
Con Bosco le cose andavano male, ci metteva i bastoni tra le ruote
ogni volta che poteva. Il fatto è che a Prezia la roba circolava che era un
piacere. Era una piazza importante. Il mio obiettivo era stringerla
d'assedio fino a farla diventare prima un semplice incrocio e poi un
vicolo cieco. Avevamo messo sotto torchio tutti gli spacciatori della
zona per avvicinare quelli del giro superiore, i fornitori, e quella sera
avevamo la possibilità di bloccare il giro per almeno un mese. Si
parlava di parecchi chili di roba.
I mafiosi sono degli imprenditori. La droga è una merce, così come le
armi, le donne, i sequestri, le scommesse. La mafia garantisce il
mercato: le contrattazioni, la regolarità dei pagamenti, le consegne, le
rese, la logistica, la distribuzione. È economia. Regole, disciplina e
soldi: ecco la mafia.
Pippo si lamentò per la trecentocinquantesima volta. Io d'altra parte