Page 56 - Sbirritudine
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Mondello. I pescatori di prima si salutano con un cenno. Due vanno via
              insieme verso un'auto posteggiata; il più anziano, rimasto solo, inizia ad

              allestire un banco vendita di fortuna sulla strada e a disporre il pesce su
              delle cassette di legno. Accende una sigaretta e guarda il mare, come
              per accertarsi che sia sempre lì. Come fanno i pastori con le pecore o le
              madri coi figli.

                 Ripercorro  il  molo.  Gli  passo  accanto  e  il  vecchio  mi  fa  un  cenno

              impercettibile con la testa. Faccio lo stesso e mi allontano. Sono certo
              che mio padre, se fosse vivo, ora avrebbe la stessa espressione di stanca
              consapevolezza.




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                 Salgo  in  macchina,  riattraverso  il  parco  della  Favorita  e  torno  a
              Palermo.

                 Supero le vie del centro e vengo inghiottito dal dedalo formato dai
              palazzi diroccati. Le città non fanno per me, e Palermo meno delle altre.

              Palazzi  e  semafori.  Case  basse  e  fatiscenti.  Sporcizia  ovunque.  Le
              chiese, le fontane e le statue divorate dai  morsi  dello smog. Palermo
              non è antica come tutte le altre città: è vecchia.

                 Due  ragazzini  in  sella  a  uno  scooter  mi  tagliano  la  strada
              all'improvviso. Sono senza casco. Avranno dodici anni. Si sono piazzati

              davanti  a  me  e  non  mi  lasciano  passare,  rallentano  di  continuo
              obbligandomi a frenare di colpo. Sono entrato nel loro quartiere, loro
              sono le sentinelle, fanno così perché non conoscono la mia auto. Quello

              seduto dietro si volta e mi offre il suo dito medio. Dietro di me spunta
              un'altra macchina, una Golf bianca, e adesso la strada è troppo stretta
              per fare qualsiasi manovra. Intorno solo ragnatele di stradine strette e
              vicoli ciechi.

                 La  Golf  inizia  a  lampeggiare.  Tra  un  flash  e  l'altro  vedo  dallo

              specchietto retrovisore che alla guida c'è un ragazzino, avrà al massimo
              quindici anni. Il motorino davanti sgomma e si  mette di traverso per
              sbarrarmi la via. L'auto dietro mi si incolla e inizia a sfrizionare con gli
              abbaglianti accesi. Il ragazzino alla guida dello scooter si volta. Il suo
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