Page 51 - Sbirritudine
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su come procedere contro i  miei colleghi. Io gli dissi che non  me la
              sentivo di mandarli in galera: molti erano solo dei senza palle, non era

              colpa loro se erano nati così; ma se ne dovevano andare, magari in posti
              dove  non  avrebbero  potuto  fare  casino.  Passera  fu  d'accordo  che  la
              soluzione  migliore  fosse  renderli  inoffensivi  e  dopo  un  paio  di
              settimane  cominciarono  a  fioccare  i  trasferimenti.  Scimò  all'estremo

              nord. Serro in Sardegna, in un paese dalle parti del nulla. Altri nove
              colleghi  furono  scagliati  un  po'  qui  un  po'  lì  in  giro  per  l'Italia.  Poi
              cominciarono ad affluire a Prezia delle facce nuove. I dieci segnalati da

              me  e  Renzo  ottennero  tutti  il  trasferimento.  Erano  arrivati  i  rinforzi,
              finalmente.




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                 Imbocco  il  viale  della  Favorita  e  percorro  il  budello  di  asfalto  che
              scivola dentro il parco per chilometri. Il monte Pellegrino incombe su
              di me. Palermo me la lascio alle spalle.

                 Ecco di nuovo il mare. Lo costeggio. Mondello è deserta. Guido fino
              alla piazza con la fontana della sirenetta e ci giro intorno. Posteggio e a

              piedi raggiungo il moletto infestato di barche. Anche se è ancora buio,
              sono talmente colorate che brillano. Sono barchette povere, bagnarole
              di  legno  che  i  pescatori  ereditano  dalla  notte  dei  tempi.  Hanno  tutte

              nomi di donna pennellati alla meno peggio sul fianco della prua. Jenny,
              Maria, Luisa, Francesca.




                 Una sera, di ritorno da un appostamento che non ci aveva portato a

              niente, ci  eravamo fermati dallo zù Tano, una specie  di fruttivendolo
              che stava aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Aveva almeno ottant'anni
              ma era fatto di un materiale diverso rispetto a noi esseri umani. Aveva

              braccia muscolose e spalle larghe come un portone, la faccia pareva un
              pezzo  di  pietra.  Oltre  alla  frutta  scadente,  smerciava  pasta,  conserve,
              sigarette,  alcolici  e  formaggi.  Era  il  nostro  spaccio  di  fiducia,  ci
              potevamo  andare  quando  volevamo  e  trovare  gli  ingredienti  per  una
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