Page 50 - Sbirritudine
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Renzo mi guardò. Ecco la carta che ci mancava. Ora la partita la
potevamo vincere.
Preparammo una relazione dettagliata, piena di riscontri e di date, e la
inviammo al questore. A quel punto, era solo questione di giorni.
Un lunedì, Serro e Scimò mi convocarono per chiedermi conto della
mia delazione. Io non dissi una parola e loro mi degradarono di nuovo a
piantone. Quando Renzo mi trovò al posto di guardia, cominciò a
santiàre contro i dirigenti della Polizia. Lo feci calmare e gli spiegai
che, anche se mi avevano voluto dare una lezione, ormai un'ispezione ci
sarebbe stata comunque.
Infatti la settimana dopo arrivò il vicario. Aveva una faccia che era
tutto un programma. Un passapitìtto disfiziàto che parlava sempre della
sua inguaribile gastrite che secondo lui doveva diventare una malattia
di servizio riconosciuta e ricompensata. Capii subito che non avrebbe
risolto nulla. Mi interrogò, controinterrogò Scimò e Serro, fece
domande ai colleghi e poi se ne tornò al suo cazzo di ufficio. Serro,
ogni volta che mi passava davanti la mattina, mi sorrideva e mi faceva
l'inchino. Che potevo fare? Scrissi di nuovo una bella relazione, questa
volta al capo della Polizia, e allegai per sicurezza la foto sul giornale,
tutti i verbali e le testimonianze. Minchia, ora volevo vedere.
Una mattina presto, il dottor Passera, in servizio al ministero degli
Interni e questore della Polizia di Stato, si affacciò al commissariato di
Prezia. Era quello giusto, stavolta. Parlammo di tutto. Intorno a noi
c'era il deserto: anche se il turno cominciava alle otto, nessuno si faceva
vedere prima delle dieci. Passera lodò il mio lavoro e la mia
testardaggine, disse che a Prezia le cose dovevano cambiare e che
contava su di me. Mi sembrò che finalmente tutto il marcio che avevo
dovuto mandare giù fosse stato necessario e giusto. Mi convinsi che
dopo tutte le tribolazioni era arrivato il momento di tornare a respirare.
Il questore ritornò l'indomani poco prima che arrivasse Scimò e lo
cazziò alla grande: perché questo ritardo? Ma come cazzo gestiva il suo
commissariato? Ma che cazzo di posto era quello? Ma come cazzo si
permetteva di fare di testa sua?
Quando Serro arrivò gli feci un bell'inchino e gli sorrisi. Lui all'inizio
non capì, poi venne cazziato a sangue anche lui.
Furono cazziati tutti. Tranne io e Renzo.
Con il questore ci ritrovammo a parlare a fine giornata. Era indeciso