Page 31 - Sbirritudine
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indaga,  raccoglie  prove,  ma  non  ha  gli  strumenti  per  capire.  Becca  i
              tossici,  non  gli  spacciatori.  Prende  i  ladri,  non  i  ricettatori.  Cerca  le

              pecore e non i pastori. Poi ci sono i venduti. Ognuno ha la sua storia,
              mille  giustificazioni  per  aver  dato  informazioni  a  Cosa  Nostra  sulle
              operazioni in corso. Debiti, corna, droga, donne, malattie, mancanza di
              coglioni. Non li ho mai capiti. Dovevano scegliersi un altro mestiere.

              Infine ci sono i bastardi. Quelli sono i poliziotti che vanno a braccetto
              con la mafia. Hanno costruito carriere, finiscono sui giornali, granìano
              soldi  a  tutto  spiano.  Parlano  di  dovere  e  morale,  legge  e  dignità,

              giustizia  e  onore,  rigore  e  disciplina,  Stato  e  istituzioni,  cittadini  e
              repubblica. I bastardi sono i più pericolosi.




                 Al commissariato di Prezia c'erano un venduto e un bastardo. Tutti gli

              altri erano rifàrdi e vuscapàne. Campavano dello stipendio. Ogni tanto
              ricevevano  in  regalo  agende,  calendari,  buoni  spesa,  elettricista  e
              idraulico gratis. Cose così. Invece il dirigente, il dottor Scimò, era un

              venduto.  Suo  figlio  era  un  bummiàto,  si  faceva  di  tutto,  ma
              preferibilmente di eroina. Sua moglie era malata. E Scimò si era dato
              via anima e corpo. Finito il servizio andava a fare il guardiano notturno
              alla cantina di Agatino Tortorici, un uomo d'onore. L'altro bastardo fu il

              primo di una lunga serie che riuscii a fare trasferire d'urgenza.

                 Ci vollero sette mesi di indagini accurate sui miei colleghi, ma alla
              fine ero pronto a iniziare.




                 Se stanotte devo prendere una decisione, è lì che devo tornare.





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                 Vado a centocinquanta. Accelero. La macchina è senza fiato. È stanca
              di  correre,  come  lo  sono  io.  Lascio  l'acceleratore.  I  fari  illuminano

              l'uscita per Prezia. Esco dall'autostrada, rallento. Eccolo là. L'intrico di
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