Page 292 - Sbirritudine
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Sapevo che non lo avrei rivisto mai più. Mistretta venne trasferito: la
sua carriera finì il giorno della cattura di Bellingeri. Rizzitelli e Patalèo
furono mandati via dalla Sicilia, ufficialmente per una promozione, in
realtà perché non erano riusciti a evitare quella situazione. Mia moglie
era tornata dalla sua amica, a Roma. Io ero andato a trovarla diverse
volte: quel rapporto a distanza ci aiutò a tornare insieme. La sua
gravidanza era diventata problematica, non poteva affrontare viaggi o
spostamenti, così decidemmo che nostra figlia sarebbe nata a Roma.
Per Anna era il segno che ci saremmo trasferiti lì. Io le giurai che, in
ogni caso, le cose sarebbero cambiate sul serio.
Quando ormai la gravidanza era al termine e mi stavo preparando a
partire per Roma, passai al commissariato a salutare Spada. Avevo
comprato un'anguria gigante, pesava almeno diciotto chili. Sapevo che
ne andava matto e volevo festeggiare con lui due cose: che sarei
diventato padre per la seconda volta e che la sua fidanzata si era decisa
a trasferirsi a Prezia. Ma non lo trovai, mi dissero che era andato a fare
immersione. Mi ricaricai l'anguria su una spalla e la rimisi in macchina.
Sapevo dove andava di solito: lasciai Prezia e mi immisi in una stradina
sterrata che costeggiava il mare. A sinistra una fila interminabile di
villette, a destra scogli. Tenevo d'occhio l'anguria posata sul sedile del
passeggero, che a ogni minima frenata rischiava di rotolare sul
tappetino. Pensai che forse sarebbe stato meglio metterle la cintura di
sicurezza. E mi venne da ridere pensando a me che guidavo con accanto
l'anguria imbretellata.
Poi sentii un rombo alla mia sinistra. Proveniva da una delle stradine
che avevo appena superato. Non era un rombo qualunque, era quello di
una moto. Guardai lo specchietto retrovisore e la vidi: era una Enduro
di grossa cilindrata, i due uomini a bordo avevano entrambi caschi
integrali con la visiera oscurata. La moto accelerò e puntò a superarmi
sulla sinistra. Erano killer. Erano lì per ammazzarmi. Sapevo che la
traiettoria migliore per ammazzare un uomo in macchina da una moto
era da sinistra: dovevo proteggere quel lato. Sterzai fin quasi a toccare i
muri che delimitavano le villette e la moto rallentò. Subito dopo, però,
pensai che non dovevano essere soli: di sicuro c'era un altro gruppo di
fuoco più avanti, forse una macchina messa di traverso in mezzo alla
strada.
Dovevo fare qualcosa. Mi spostai sulla destra e la moto provò ancora
a superarmi a sinistra. Io risterzai chiudendo il passaggio. Mentre