Page 260 - Sbirritudine
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Scesi dalla macchina e aprii il cofano, così la gente avrebbe pensato
che avevo avuto un guasto. Poi rientrai nell'abitacolo e mi misi a svitare
i pezzi del cruscotto. Eccone una. Una bella cimice, di quelle che avevo
usato anch'io tante volte. Dietro il cassetto portaoggetti, in fondo, trovai
il segnalatore GPS e, nascosta dietro un parasole, un'altra cimice.
Rimisi tutto a posto. Eravamo intercettati, sia io che Cripto. E
sicuramente anche Spada. Ci stavano controllando: ecco cosa facevano
tutto il giorno in gran segreto i colleghi titolari, invece di fare il loro
lavoro. Ci spiavano.
I ragazzini intorno a me urlavano tuffandosi in quel mare di bucce di
frutta, ossa di maiale e rimasugli di pasta. Due dei più grandi
bloccarono il più piccolo e iniziarono a massacrarlo di pugni. Ridevano,
mentre la vittima senza fiato sprofondava nella plastica. Era l'immagine
esatta dei siciliani: uno contro l'altro, si uccidevano per niente.
Mentre tornavo a Prezia, mia moglie provò a chiamarmi. Ma come
potevo risponderle? Eravamo intercettati.
La sera cambiammo spiaggia, io, Cripto e Spada. «Anche i nostri
telefoni sono sotto controllo» dissi, «ne sono certo. E anche quelli delle
persone a noi più vicine.»
Spada fece cenno che era d'accordo.
«Che vogliamo fare?» chiesi. «Sta succedendo qualcosa. Lo
sappiamo. Questi nuovi ci hanno buttato fuori, ma non gli basta. Ci
controllano. Perché? Di cosa hanno paura? Che obiettivo hanno
davvero?»
«Sappiamo troppo poco» replicò Spada.
«Hai ragione, ma tra venti giorni abbiamo l'occasione di beccare
Piscitello» risposi. «Forse non ci porterà dal boss ma, comunque vada,
a Bellingeri possiamo dargli un'altra bella strantuliàta. Prima l'amante e
ora il suo uomo più fedele.»
Spada mi guardò. «Hai ragione. Male che vada, Bellingeri sarà
ancora più solo.»
«Esatto. Intanto, però, ora siamo in vantaggio sui titolari e sul nuovo
dirigente: loro non sanno che noi sappiamo. Quindi inizieremo noi a
controllare loro.»
«Noi tre da soli? E come?» chiese Cripto.
«Io tornerò a dormire in archivio, così li obbligheremo a stare in