Page 257 - Sbirritudine
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c'è la morte, ma a volte la morte è troppo: se c'è una storia di corna, se
              si frega un altro uomo d'onore, se si è mancato di rispetto a qualcuno

              per  cose  da  niente,  la  pena  capitale  è  esagerata.  E  allora  i  mafiosi
              vengono  canziàti.  Allontanati,  messi  da  parte.  Così,  visto  che  non
              possono più stare al riparo sotto il tetto caldo di Cosa Nostra, finiscono
              fuori al freddo sotto le stìdde, le stelle, e diventando stiddàri: uomini

              d'onore che dormono sotto il cielo, soli.

                 Ma  qui  ad Agrigento  i  canziàti  hanno  deciso  di  farsi  un'altra  Cosa
              Nostra: una cosa loro, fatta di stiddàri. Gente senza onore mafioso che
              conosce la forza del branco e non vuole tornare alla legalità. Erano così
              affamati e disperati, gli stiddàri dell'Agrigentino, che hanno cominciato

              a crescere e ad assoldare creando un'altra mafia, con nuovi riti ma senza
              tradizioni, senza vecchi boss e senza troppe regole. Una mafia ancora
              più  violenta,  perché  fatta  di  uomini  che  avevano  già  perso  tutto,

              compreso l'onore.
                 Quando sono diventati abbastanza forti, hanno cominciato a fare la

              guerra a Cosa Nostra ufficiale. La Stidda non ha cupole né commissioni
              né capimandamento. Ha solo clan. Quindi ogni stiddàro può uccidere
              chiunque senza il benestare dei superiori: boss o soldato non importa, si

              può  ammazzare  anche  il  proprio  capo.  Nessun  limite.  Cosa  Nostra
              all'inizio ha provato a combatterla, ma poi ha fatto come fa sempre con
              gli avversari forti: ha imparato a conviverci e a sfruttare la Stidda per i
              propri scopi, come manovalanza esperta, senza scrupoli e, soprattutto,

              sacrificabile.

                 Un'auto suona tagliandomi la strada, il guidatore tira fuori il braccio e
              mi fa le corna.

                 Sono sfinito, sono stanco di ricordare. Voglio tornare a casa.




                 Avevo trovato una traccia che mi portava dritto a Bellingeri: contava
              solo quello.

                 Io e Spada ragionavamo su come beccare Piscitello. Tre settimane e
              lui sarebbe stato a Cardillo. E poi? Che avrebbe fatto? Dove sarebbe

              andato,  dopo  aver  assistito  allo  scarico  delle  armi  al  porto? Avrebbe
              seguito  il  camion  fino  a  Enna?  Avrebbe  raggiunto  il  boss  o  se  ne
              sarebbe  tornato  al  Nord  dalla  Tranchina?  Ma  ci  era  mai  andato,  al

              Nord? Avevamo una traccia sottile, imprecisa. Quanto potevamo fidarci
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