Page 226 - Sbirritudine
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La Tranchina stava tornando indietro. Cripto fece un nuovo squillo e
ripulì al volo il registro delle chiamate. La Tranchina si fermò e tornò a
guardarsi allo specchio, io la sbirciavo nascondendomi con la tendina.
Poi ebbi un'intuizione. «Prova a guardare in rubrica» sussurrai a
Cripto. «Dovevamo pensarci prima, ma se questo è quello che usa per il
boss allora ci dev'essere un solo numero.»
Cripto si mise a cercare, ma la Tranchina in quel momento disse alla
commessa che non le piaceva come le cadeva il vestito. Stava tornando
al camerino.
«Basta» intimai a Cripto.
Lui rimise a posto il cellulare e spostò la borsa nel camerino della
Tranchina mentre lei entrava e richiudeva la tenda. Appena in tempo.
Era fatta.
Io e Cripto uscimmo di corsa dal camerino e per poco non
investimmo la commessa, che rimase interdetta vedendo due uomini nei
camerini riservati alle donne. Una volta fuori dal negozio chiamammo
Casco. Non ci sembrava vero. Avevamo i numeri di cellulare della
donna e uno dei due era quello giusto: il cappio intorno a Bellingeri si
era fatto più stretto.
Tornati a Prezia eravamo così su di giri che Cripto, vedendo
Garofalo, gli scoppiò a ridere in faccia. Il dirigente era vestito con la
sua divisa per le operazioni speciali: felpa bianca e giubbotto nero
smanicato. Casco non resistette: «Dove ha messo i guanti, dottore?».
Garofalo stavolta capì che lo stavamo sfottendo, ma in quel momento
eravamo così sovreccitati che non ce ne importava niente.
La sera festeggiammo in spiaggia come ai vecchi tempi: birra e
wurstel arrosto. Rivelai a Cripto e a Casco che dormivo in archivio
ormai da settimane. Loro ci restarono male. Cripto mi offrì ospitalità a
casa sua, ma rifiutai deciso: avevo distrutto il mio matrimonio e non
volevo rendere le loro vite più complicate di quanto già non fossero.
L'indomani, a mente lucida, mi resi conto che non avrei potuto far
mettere sotto controllo entrambi i numeri della Tranchina. Sarei dovuto
andare dal magistrato e inventarmi non una, ma due stronzate. La prima
indagine fantasma sull'omicidio di Faragi non aveva portato risultati.
Avrei dovuto chiedere al giudice di accordarmi ancora fiducia e
lasciarmi mettere sotto controllo un altro telefono, ma rischiavo di
giocarmi un favore che mi sarebbe potuto tornare utile dopo, a indagini