Page 22 - Sbirritudine
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se ne frega e va avanti. Io non ci riesco. Quante volte mi sono dannato.
Di nuovo la chiesa madre e la piazza che sembra un'orbita vuota, una
spiaggia senza mare. Da ragazzo qui ci passavo le notti a bere. Ora ci
passo le notti insonni.
Dopo un po' non ce la facevo più a fare il guardiano dello zoo. Si
imparava tanto, ma ora volevo fare il safari. Fui assegnato alle scorte.
Politici, all'inizio, ma non era cosa mia. Chiesi di essere
immediatamente trasferito. Venni a sapere di un magistrato in prima
linea. Decine di minacce subite. Un morto che camminava. Nessuno
voleva fargli da scorta. Non era rischioso: era un suicidio.
Chiesi di assumere io l'incarico. Vidi la Polizia a un livello più
profondo, capii un altro pezzo dell'ingranaggio. Andavamo a prendere il
magistrato e lo accompagnavamo alle udienze. Sirena a palla, a tutta
velocità. Palermo mi apparve diversa vista a cento all'ora. Era come se
il magistrato avesse poco tempo per portare a termine il suo lavoro e
quindi si dovesse cercare di comprimerlo il più possibile. Bisognava
fare tutto rapidamente: sali, scendi, corri, ferma, controlla, entra, esci.
La giustizia era veloce in quel periodo. La mafia, invece, era lenta
come sempre. Qualunque cosa succeda, la mafia è lenta. La mafia è
pesante e riflessiva. Pensa molto, medita e si ricorda di tutto. Poi
colpisce inesorabile.
Un giorno davanti alla casa del magistrato mi si avvicinò un bambino
con una scatola e me la consegnò: «È per lei e i suoi amici» mi disse. Io
ero il caposcorta. Aprii la scatola e trovai cinque proiettili: uno per me,
uno per l'autista, due per gli altri uomini di scorta e uno per il
magistrato.
Ottenni l'autorizzazione per entrare a casa del bambino. Il padre era
un pregiudicato di piccolo calibro. Abitavano nel palazzo di fronte. In
una stanza trovai un portacenere pieno di sigarette e un binocolo. Lo
puntai fuori dalla finestra e nell'appartamento di fronte vidi il
magistrato che parlava con la moglie. La mafia ci voleva fare sapere
che lo stavano tenendo d'occhio. Solo questo.
Almeno per un po' non successe altro. A parte che un giorno
un'Alfetta entrò nel piazzale della villetta al mare del magistrato e
qualcuno a bordo fece partire una bella sventagliata di mitra.
Ma era il periodo del maxiprocesso.
Ci poteva stare.