Page 209 - Sbirritudine
P. 209

«Quella  che  Bellingeri  sta  per  scatenare.  Ganga,  Colonna  e  Faragi
              sono  i  primi.  Ma  presto  i  Tasca  se  la  vedranno  brutta,  e  anche  tutti

              quelli che stanno con Bellingeri.»
                 Tortorici si voltò verso il cimitero e respirò a pieni polmoni.

                 «Ho scoperto questo posto per caso, e ora non faccio che pensarci. A
              volte mi viene voglia di partire per venire qui anche se non ho affari al

              Nord. È perfetto, non crede? Il sole, il mare, il vento. Perché la pace per
              me è questo: di tutto né troppo, né troppo poco.»

                 Lo  guardai.  «Forse  la  pace  è  questo,  ma  abbiamo  comunque  poco
              tempo» gli dissi nervoso.

                 «Può darsi. Ma io so già come finirà per me, quindi non ho fretta. Un
              giorno mi uccideranno, ed è lì che verrò sepolto.»

                 Tortorici  si  fermava  a  contemplare  dove  avrebbe  trascorso  il  suo
              eterno  riposo.  Cercava  di  strappare  via  un  po'  di  quella  pace  che  lo

              aspettava nel futuro per godersela adesso, nel presente.
                 «Forse Bellingeri crede di finire in maniera diversa» esclamai.

                 «Forse» rispose lui placido. «So perché è qui» continuò, «ma le dirò

              quello che vuole sapere solo se mi toglierà una curiosità.»
                 «Quale?»

                 «Perché  ha  picchiato  Gaspare  Vassallo?  Perché  un  poliziotto  come
              lei, uno che ha sempre fatto le cose per bene, si è comportato in quel

              modo? Perché lo ha massacrato di botte davanti alla moglie?»
                 Eravamo lì, in quel pezzo di terra di nessuno, davanti a un cimitero

              mentre il sole cadeva.

                 «Ho reagito» risposi. «È stato lui a colpirmi per primo.»
                 Tortorici mi sorrise. «Le ha dato un pugno? Ma uno come lei a  un

              pugno reagisce al massimo con un altro pugno. E invece lo ha quasi
              ammazzato. Perché?»

                 Pensai a Loredana, così piccola e indifesa sulla spiaggia. Così nuda,
              così  inerme,  mentre  mi  raccontava  cosa  le  aveva  fatto  quel  pezzo  di
              merda.

                 «Se glielo dico deve promettermi che la cosa resterà tra me e lei.»

                 Tortorici ci pensò su. «Va bene, glielo giuro.»

                 Esitai  a  lungo,  ma  sentivo  che  potevo  fidarmi  di  lui  e  che  dovevo
              dirgli la verità perché in qualche modo anche quella confessione faceva
   204   205   206   207   208   209   210   211   212   213   214