Page 201 - Sbirritudine
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chiesa per scambiarsi il segno di pace.
Se erano stati i Tasca a far fuori sia Colonna che Faragi, allora si
preparava una carneficina: significava che erano diventati o si sentivano
forti, tanto da sfidare Bellingeri. Quindi la guerra era imminente e
presto a Prezia ogni indagine sarebbe saltata. Se, invece, era stato
Bellingeri ad ammazzare Faragi, il suo era stato un atto di cortesia
verso i Tasca, la dimostrazione che in casa sua vigevano la legge e
l'ordine. Faragi aveva ammazzato per motivi suoi Ganga, senza
chiedere il parere dei superiori, i Tasca si erano vendicati con Colonna e
Bellingeri dava il suo benestare mettendo la parola fine con la morte di
Faragi, causa del problema. O, ancora, significava che il boss stava
prendendo tempo: tolto di mezzo velocemente Faragi, poteva pensare a
riorganizzarsi per sferrare un attacco massiccio contro i Tasca. La
guerra sarebbe scoppiata comunque, ma non subito. Forse avevamo
davanti ancora qualche mese. In questo caso potevo spingere un po' più
avanti le indagini per provare a beccare Bellingeri. Ma l'aria era
ugualmente tesa: avvicinare Pino Tortorici ora sarebbe stato ancora più
difficile.
Cripto approvò la mia lettura dei fatti, ma senza entusiasmo. Come
gli altri, anche lui aveva perso ogni motivazione. Sarebbe stato il
prossimo ad andarsene, lo sentivo. Per questo non gli parlai né di
Tortorici, né del tentativo di prendere il boss, né di un paio di questioni
che ancora restavano in sospeso: qual era il motivo per cui Faragi aveva
ammazzato Ganga? E come mai Colonna sapeva che era stato Faragi a
farlo fuori? Ero sicuro che il tutto si ricollegava alle fotocopie non
autorizzate del rapporto che Rizzitelli si era venduto. Pino Tortorici
aveva capito qualcosa: fotocopiare il rapporto era stata una specie di
assicurazione? O voleva mostrarlo a qualcuno fuori dalla famiglia
Bellingeri? E a chi? Ai Tasca? No. Tortorici non era tipo da tradire, ma
era una testa fina. Studiai i fascicoli sul suo conto: società di
costruzioni, alberghi, sale scommesse, supermercati e agenzie di
viaggio. Titolare, comproprietario, azionista, finanziatore. Tortorici era
un manager. Un colletto bianco prestato alla mafia, più che un mafioso.
Buone scuole, amici importanti. Era stato dentro per un giro di false
fatturazioni e per una truffa gigantesca alla Comunità europea. Ecco
perché lo zio lo voleva alla guida della famiglia: era l'esempio del
mafioso del futuro. Ed ecco perché anche Bellingeri aveva per lui un
occhio di riguardo: Pino Tortorici sapeva fare i soldi, quelli giusti. E,