Page 171 - Sbirritudine
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incontrato.  Mafioso,  violentatore,  usuraio.  La  madre  superiora
              balbettava: «Quanto? Quanto ci costerà il suo interessamento?».

                 «Il  cinquanta  per  cento.»  Neanche  fosse  lo  Stato  che  riscuoteva  le
              tasse.  Vassallo  voleva  la  metà  della  torta.  La  suora  tentennò.  Stava

              facendo i calcoli. Una conversazione tra due serpenti.
                 «Quaranta per cento» provò a contrattare.

                 «Quarantacinque.»

                 «Bene» acconsentì, «si occupa lei di tutto?»

                 «Certo, madre superiora.»

                 «Che Gesù Cristo sia con lei, allora.»
                 Disse così, la suora. Tirò in ballo Gesù a conclusione di un'estorsione

              ai  danni  della  Regione  in  combutta  con  un  mafioso  che  la  stava
              taglieggiando.

                 Spada si tolse le cuffie.

                 «Minchia» se ne uscì. Era il suo primo “minchia”, pieno di stupore e
              incredulità, con la I che durò diversi secondi.

                 «Benvenuto in Sicilia» gli dissi.

                 «Amen» concluse Cripto.
                 Nei giorni successivi piazzammo le ambientali in una dozzina di case

              di prelati, parroci, arcipreti e suore: le stesse case che si erano comprati
              con i soldi truffati. Per il boss Vassallo trattamento speciale: cimici in
              casa,  in  ufficio,  in  macchina,  tutti  i  telefoni  fissi  e  mobili  sotto

              controllo. E pedinamento continuo. Ogni tanto beccavamo Loredana e
              Milena che rispondevano al telefono della ditta di arredi sacri. Nessuno
              si  era  accorto  di  nulla,  nessuno  aveva  capito  che  quelle  due  ragazze
              avevano scatenato l'inferno. «Pronto» dicevano, «le passo il titolare.»

              Voci ferme. Sicure. Ero convinto che si stavano godendo ogni secondo
              della loro giornata lavorativa. Otto ore di goduria nel vedere Vassallo
              che non sentiva la corda che gli si stava stringendo intorno al collo. Lui,

              il boss, continuava le sue conversazioni al telefono come se nulla fosse.
              Trattava con  mezzo clero siciliano. Alcuni si rivolgevano a lui dietro
              indicazione di prelati corrotti, altri li stanava e li tentava lui stesso, con
              le  sue  promesse  di  soldi  facili.  Un  demonio  in  cerca  di  preti  che

              avevano  dimenticato  la  voce  di  Dio,  che  tanti  anni  prima  li  aveva
              chiamati  a  sé.  Ma  l'avevano  mai  sentita,  questa  chiamata?  Da  come
              trattavano soldi e affari a me non sembrava.
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