Page 163 - Sbirritudine
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l'erogazione  dei  fondi.  Infine,  chiudono  il  cerchio  incassando  il
              presunto dovuto grazie ad alcuni bancari corrotti.»

                 «Quindi mi stai dicendo che i preti fanno una richiesta al telefono di
              candele e rosari e poi i tuoi capi fanno la cresta aggiungendoci qualche

              santino? E che per farlo smuovono tutta la Regione?»
                 Loredana mi guardò infastidita. «Intanto parliamo di cifre enormi, e

              poi  non  ho  finito.  A  questo  punto  i  nostri  datori  di  lavoro  hanno
              ottenuto l'importo dalle banche, emettono le relative fatture a copertura
              e poi girano i soldi ai prelati, che però in definitiva non comprano nulla

              e usano il denaro per i loro fini personali.»
                 «Che significa?» chiesi.

                 «Quello  che  ha  detto»  disse  Milena.  «I  nostri  datori  si  tengono  la
              merce più una percentuale sulla cifra rubata e i preti, col resto, ci fanno

              quello che vogliono.»

                 «Ma come è possibile?» domandò Cripto.
                 «Perché parliamo di Chiesa» spiegò Loredana, «e la Chiesa non la

              controlla nessuno. La Regione Sicilia ha tutto il cartaceo e le fatture,
              quindi  è  a  posto.  La  nostra  ditta  altrettanto.  I  prelati,  quelli  sono
              intoccabili.»

                 Era un truffa di quelle serie. Ma perché quelle due ragazze stavano
              rischiando di perdere il lavoro cantandosela adesso all'improvviso?

                 «Da quanto tempo lavorate in questa ditta?» chiesi.

                 «Due anni» rispose Loredana.

                 «Io da un anno e mezzo» specificò Milena.

                 Loredana era pallida. Milena respirava a fatica. Credevo a quello che
              mi avevano detto, ma dovevo spiazzarle. Dovevo capire quanto potevo
              fidarmi di loro.

                 «E perché parlate solo ora? Perché vi state vendendo i vostri capi?»
              dissi brusco.

                 «Non è come credi!» urlò Milena.

                 «Che avete combinato al lavoro?» domandai, con tono duro. «State
              cercando di coprire qualche cazzata? O ci state in mezzo pure voi e ve

              ne volete uscire pulite pulite?»
                 Loredana scoppiò a piangere. Mi sentii in colpa, avevo esagerato.

                 Milena  si  inginocchiò  accanto  a  lei  e  la  abbracciò.  «Uno  dei  due
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