Page 160 - Sbirritudine
P. 160

risposi  infastidito.  Il  periodo  delle  denunce  a  tempesta  era  finito,  ma
              quella voce era artefatta. Poteva essere una chiamata minatoria, ma non

              avevo voglia di perdere tempo. Dissi che la persona che cercava non
              c'era.

                 La sentii mettere una mano sul ricevitore e dire a qualcuno che era lì
              con lei: «Dice che non c'è, che facciamo?».

                 «È stata un'idea stupida» disse l'altra voce, piano, «è finita.»
                 Stava riagganciando, quando urlai: «Io!». La ragazza era indecisa. La

              sentivo respirare. Le chiesi scusa e le spiegai che era un giornata storta.

                 «Noi…  cioè  io…  abbiamo  bisogno  di  vederla»  spiegò. Aveva  una
              voce spaurita. Le dissi che la aspettavo in commissariato. Lei rispose
              che non era possibile e che dovevamo vederci lontano da Prezia. Molto
              lontano. Non riuscivo a immaginare quale potesse essere il problema.

                 «Ma lontano dove?» chiesi.

                 «Ad Agrigento.»

                 «Ad Agrigento» ripetei. «Ma signorina, mi sembra esagerato. Guardi
              che io le garantisco che…» Qualcuno le tolse di mano il telefono. Era

              l'altra persona, ora la sentivo respirare.
                 «Dobbiamo  vederci  lì,  la  prego.»  La  voce  tonda  di  una  donna.

              «Siamo in pericolo. Lei non si immagina quanto.»
                 Era un'assurdità, ma ci ero abituato.

                 «Esattamente dove e quando?» chiesi.

                 «Sulla  spiaggia,  a  San  Leone,  allo  stabilimento  balneare  Karaoke.
              Domani a mezzogiorno.»

                 «Domani è sabato» obiettai.

                 «Appunto.»

                 «Ci sarò.»
                 Riagganciarono. Poi pensai che non sapevo che faccia avessero. Uno

              stabilimento balneare ad Agrigento… dovevo essere uscito di senno. Ne
              parlai con Spada, che si dimostrò più folle di me. Mi disse che dovevo
              andare assolutamente, avevamo stabilito insieme che avremmo battuto

              tutte  le  piste  e  io  dovevo  fidarmi  del  mio  istinto.  Chiesi  a  Cripto  di
              venire  con  me:  era  bianco  cadavere,  un  po'  di  sole  gli  avrebbe  fatto
              bene.

                 Mia  moglie  e  mio  figlio  mi  guardarono  senza  fiatare  quando,
   155   156   157   158   159   160   161   162   163   164   165