Page 151 - Sbirritudine
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portasse a contattare un grossista di armi di caratura maggiore. In realtà
              non ci speravamo più di tanto: i fratelli erano un po' scimunitìgni e in

              tre non accucchiàvano un cervello intero. Ma, due giorni prima, le loro
              scacciacani modificate erano servite per una rapina a un supermercato.
              Decisi che quello poteva essere il banco di prova per il nostro giovane
              dirigente.

                 Lo  trovai  che  stava  esaminando  fascicoli  e  faldoni.  Era  uno  da

              archivio,  stavo  facendo  un  buco  nell'acqua.  Però  decisi  di  tentare  lo
              stesso: gli dissi che quella sera avremmo fatto irruzione a casa di tre
              fratelli che commerciavano armi modificate.

                 «Niente di che» specificai, «ma mi chiedevo se le andava di venire.»

                 Lui scattò in piedi e si infilò la giacca. «Vado in albergo e mi cambio.
              Mezz'ora e sono pronto.»

                 «Ah, vuole venire davvero?»

                 «Qua già me sto ad annojà da morì!» rispose.
                 Dopo  due  ore  eravamo  sul  posto.  Cripto  e  Tacconi  aspettavano  su

              un'auto vicino al garage dove i tre fratelli Morgagni avevano allestito il
              laboratorio. Casco e l'Incatramato erano piazzati sul retro. Io e Spada ci
              sistemammo  di  fronte  all'ingresso  della  palazzina  accanto  a  quella  in

              cui abitavano. Il Muto era collegato con noi via radio e faceva da palo
              in solitaria, tenendo d'occhio la via principale.

                 Era una retata di minchia, ma volevo che Spada capisse che eravamo
              organizzati e precisi sul lavoro. Lui non corresse niente dell'assetto che
              avevo proposto per beccare i tre: le sue tecniche americane forse non si

              adattavano  ai  vicoli  di  Prezia.  L'arrivo  del  fratello  maggiore  fece
              scattare l'operazione. Mentre apriva il portone di casa, io gli scivolai
              alle  spalle,  gli  ordinai  di  alzare  le  mani  e  lo  perquisii.  Aveva  una
              scacciacani  ancora  non  modificata.  Cripto  e  Tacconi  irruppero  nel

              garage, sollevando la saracinesca. Il Muto ci raggiunse insieme a Casco
              e  all'Incatramato,  e  all'arrivo  fecero  delle  sgommate  che  neanche
              fossimo  a  un  rally.  Il  bordello  fece  svegliare  tutti  gli  abitanti  delle

              palazzine intorno.
                 Beccammo  gli  altri  due  fratelli  in  flagranza  di  reato:  avevano  già

              modificato  dieci  pistole  e  altre  tre  erano  quasi  pronte.  Molto  più  di
              quanto  mi  aspettassi.  Il  più  piccolo  provò  a  opporre  resistenza,  ma
              Spada  gli  mise  una  mano  sulla  spalla  e  gliela  strinse  così  tanto  che

              quello  si  mise  a  gridare.  Tornati  in  commissariato,  Spada  ci  fece  i
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