Page 150 - Sbirritudine
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poi proseguì: «Io vengo dalla squadra mobile di un piccolo centro del
              Nord.  Lì  mi  sono  fatto  un  po'  di  esperienza».  Noi  ci  guardammo

              sogghignando.  «Lo  so,  lo  so.  Non  è  un'esperienza  vera.  E  infatti  mi
              sono occupato di casi piccoli. Ma poi sono andato a sbattere contro un
              gruppetto di criminali che  avevano legami con Cosa  Nostra e la  mia
              indagine è finita ancora prima di cominciare. Ecco perché sono qui.»

                 «E cioè?» chiese Cripto.

                 «Per  capire  che  cazzo  è  'sta  mafia.  L'ho  studiata,  ho  letto  gli
              incartamenti dei processi, ma ero convinto che fosse un problema solo

              vostro. Io sono di Roma, ed ero convinto che anche lì non esistesse.
              Cioè, sono venuto per imparare da voi.»

                 Lo guardavo sempre più interessato. Voleva imparare. O ci faceva o
              ci era: mai avevo sentito un dirigente parlare così. Era giovane, forse
              troppo  ingenuo,  oppure  era  uno  che  voleva  capirle,  le  cose,  proprio

              come me. Gli dissi che ci faceva piacere che lui fosse pronto a imparare
              da noi, ma che anche noi ci aspettavamo qualcosa da lui.

                 Lui si mise a disposizione: «Chiedetemi tutto, sono qui per voi».
                 «Bene» risposi, «come mai ha scelto Prezia? A Palermo si può fare

              un'esperienza più diretta della mafia e ci sono molte più occasioni.»

                 Lui  si  fece  una  risata.  «Voi  dell'investigativa  di  Prezia  siete  una
              specie  di  leggenda,  non  lo  sapete?  Allo  SCO  di  Roma,  nei
              commissariati  di  Milano  e  Torino,  non  si  fa  che  parlare  di  voi  e  dei
              vostri risultati. Pochi uomini che stanno facendo la differenza. E Prezia

              non  è  meno  di  Palermo  se  uno  vuole  capire  cos'è  la  mafia.  Qui  c'è
              Bellingeri,  uno  dei  boss  più  ricercati  d'Italia.  Qui  lo  Stato  neanche
              combatteva,  fino  a  poco  tempo  fa.  E  poi  siete  arrivati  voi…»  Non

              riuscivo a capire quanta verità ci fosse in quello che diceva. Usava bene
              le parole, ci stava lusingando. Ma avevo avuto troppe delusioni. Decisi
              di metterlo alla prova. Finita la riunione, corsi subito a dare un'occhiata

              ai vari casi che avevamo in caldo. Mi serviva un'indagine già quagliata
              per sprovare Spada. Una cosa cotta e mangiata. C'era un traffico di armi
              che  avevamo  attenzionato  da  qualche  settimana.  Piccole  cose,

              scacciacani modificate, ma ci era arrivata notizia che i tre fratelli che
              gestivano  l'affare  stavano  tentando  il  salto  di  qualità.  Finora  non  li
              avevamo  pizzicati,  perché  l'idea  era  di  star  loro  addosso  per  beccarli
              quando  fossero  passati  al  livello  superiore  dell'organizzazione.  Li

              avevamo  lasciati  commerciare  indisturbati,  in  attesa  che  l'avidità  li
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