Page 144 - Sbirritudine
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Il porto è in fermento: gru, traghetti, tir, sembra un'invasione.
Dal mare non viene mai niente di buono.
Lo seppi solo dopo, quando diventammo amici, che Manuele Spada
era venuto in nave per prendere servizio a Prezia. Era la prima volta che
veniva in Sicilia, e aveva deciso di vederla via mare e di percorrere in
macchina tutta la costa per venire al commissariato.
Dal mare non viene mai niente di buono. Lo diceva sempre mio
padre. Ma stavolta si sarebbe sbagliato.
Dopo quello che avevo saputo su di lei avrei dovuto denunciare la
Patania. Ma senza le foto che mi aveva mostrato Colonna era difficile
provare che se la faceva con Cosa Nostra. Avrei dovuto indagare su di
lei, ma era impossibile: significava bloccare tutta l'attività della squadra
investigativa e dirottarla sul suo caso. Ero in una situazione di stallo.
Provai a fare qualche domanda indiretta ai miei informatori, ma
nessuno sapeva niente della Patania. Aveva coperto bene le sue tracce.
La seguii quattro volte a fine turno e scoprii che tornava a casa dopo
almeno due ore di straordinario, si preparava la cena e poi andava a
dormire. Pareva una monaca.
Poi, una sera, venne a trovarla un uomo. Lei lo fece entrare e lo
sconosciuto restò lì almeno fino alle tre di notte, quando me ne tornai a
casa. Controllai la targa della macchina: era un collega di Palermo.
Carriera anonima, padre salumiere e madre casalinga. La Patania se la
spassava con un poliziotto, e allora? Feci passare qualche altro giorno
in attesa di farmi venire un'idea. Poi, quando ancora non avevo
raccontato ai colleghi delle foto a casa di Baldo, lei convocò una
riunione nel suo ufficio. Ci disse che sentiva che non eravamo più in
sintonia. Che ci era successo? In effetti, anche se gli uomini della mia
squadra non sapevano nulla, avevano visto che ultimamente non c'ero
con la testa, e questo doveva averli innervositi.