Page 130 - Sbirritudine
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aspettava.

                 «Grazie» rispose dopo averci pensato per qualche secondo. «Grazie
              per tutto quello che hai fatto per  me e la  mia famiglia.» Solo a quel
              punto mi strinse la mano.





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                 Messina.  Sono  a  secco.  Accosto  e  mi  fermo  a  un  distributore  di
              benzina. Qui non ci sono sentinelle che controllano chi entra e chi esce

              come a Prezia. Messina è provincia bàbba: tutti sanno che a Messina la
              mafia non esiste, quindi è come se non contasse niente come città. Ma a
              Messina la mafia c'è eccome, solo che è diversa. Non sta nelle strade.

              Pochi omicidi, pochi fatti eclatanti. A Messina non si attira l'attenzione.
              Qui Cosa Nostra è a un altro livello. Ma non perché è superiore. No.
              Però è la città siciliana più vicina all'Italia, è un porto e una porta allo

              stesso tempo. È la frontiera della Sicilia. Frontiera con la 'ndrangheta.
              Frontiera  con  lo  Stato.  Qui  anche  l'affiliazione  è  diversa.  Non  c'è  la
              punciùta.  Niente  santino  che  brucia,  si  fa  come  i  calabresi,  qui.  I
              corleonesi hanno provato a mettere radici, ma non è riuscito neanche a

              loro: a Messina non ci può essere un padrone solo a comandare. Niente
              capimandamento,  ogni  famiglia  è  uguale  alle  altre.  Una  guerra  per
              prendere  il  potere  è  impossibile,  si  rischia  di  far  scoppiare  una

              polveriera. Con i calabresi pronti a intervenire. Con i catanesi pronti a
              farsi sotto. Con le famiglie palermitane pronte a mettere bocca. Con i
              corleonesi pronti a scannare tutti. Se passi un braccio di mare sei di là,
              nei territori dominati dalle 'ndrine. Di qua, invece, sei in terra di mafia.

              Messina  è  come  la  Berlino  divisa  della  guerra  fredda.  Solo  che  in
              Sicilia  la  guerra  fredda  c'è  da  sempre:  Stato  e  mafia.  Spionaggio  e
              controspionaggio.  Poliziottare  e  mafiare.  Siciliani  da  un  lato  e  altri

              siciliani dall'altro. Linee dappertutto, invisibili, ma taglienti come filo
              spinato.  Guido  attraverso  la  periferia  della  città,  uguale  a  tutte  le
              periferie delle città cresciute da sole.

                 Forse  sono  andato  troppo  oltre:  adesso  c'è  il  mare  a  fermarmi  di
              nuovo. Al di là del mare c'è il mondo. Ma prima del mare c'è la Sicilia.

              Siamo prigionieri di quest'isola.
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