Page 104 - Sbirritudine
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un posto isolato, qui possono ammazzarmi con comodità e poi buttare il
mio corpo in mare. Un colpo in testa e avrebbero fatto sembrare che ero
scivolato su uno scoglio. Renzo, Cripto e gli altri non ci avrebbero
creduto, ma i due carabinieri Rizzitelli e Patalèo, l'assessore Calafiore,
pure Bosco, da dove cazzo era finito, e magari Fifi Bellingeri avrebbero
mosso tutte le leve per far calare il sipario sulla faccenda. Avevo i sensi
a mille. Ero allo scoperto. Paola avanzò leggera e mi venne vicino.
Troppo vicino. Aveva i tacchi alti: poggiò una mano sulla mia spalla e
se li sfilò, poi iniziò a camminare verso le scale scolpite sulla roccia
facendo dondolare le scarpe in una mano come dei sonagli. Non mi
ammazzano qui? La seguii. Scendemmo lungo il sentiero e ci
ritrovammo nella caletta. La sabbia era finissima, ci affondavi fino alle
caviglie. Il mare scivolava sul bagnasciuga davanti a noi. Non c'erano
coppiette, eravamo soli io e lei. Si avvicinò al mare e si bagnò i piedi,
poi si voltò e mi sorrise. Sembrava felice.
«Sai chi è Saro Pitafi?» mi chiese, guardando l'orizzonte illuminato
dalle lampare dei pescatori al largo. Le dissi che lo sapevo eccome. Un
boss, ecco chi era. Apparteneva alla mafia perdente. Quella che i
corleonesi avevano schiacciato. Era lui che mi avrebbe ammazzato
adesso? Era per lui che Paola lavorava?
«Saro è uscito di galera un paio di mesi fa» continuò lei. Era andato
ad abitare a Camico. Non poteva tornare a Prezia, pensai, perché
Bellingeri glielo avrebbe impedito. Ma aveva scelto di stare nel paese
accanto. Per dimostrare che portava rispetto, ma che la testa non la
calava del tutto.
«E allora?» domandai.
«Io e Saro siamo amici. Ero una ragazzina quando l'ho conosciuto. E
ora sono una donna. Sono passati dieci anni. Lui li ha trascorsi in
diverse carceri del Nord…»
«Perché siamo qui?» la interruppi. Paola si voltò verso di me. Aveva
gli occhi lucidi.
«Saro è ancora innamorato della moglie. La rivuole. E io gli ho detto
che posso aiutarlo.»
E come? Ma che si era messa in testa?
«Come vuoi aiutarlo?» le domandai.
«Grazie a te. Gli ho parlato di te. Gli ho detto che sei uno che