Page 29 - Prodotto interno mafia
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scade  nel  2013,  il  progetto  di  Giovanni  Falcone:  dare  alla

               Procura  nazionale  antimafia  un  ruolo  piú  incisivo  ed  efficace
               sotto il profilo della politica giudiziaria rispetto a quello attuale

               di impulso e coordinamento.


                   Nel  nostro  paese  la  criminalità  organizzata  è  un  fenomeno

               secolare,  eppure  l’Italia  mette  nero  su  bianco  la  parola  mafia
               per la prima volta soltanto nel 1982, quando viene approvata la

               legge  Rognoni-La  Torre.  Perché  è  stato  necessario  attendere
               cosí a lungo?



                   Tra  gli  anni  Settanta  e  Ottanta  ho  lavorato  come  sostituto
               procuratore a Palermo. Alla fine del mio mandato, durato dodici
               anni,  ancora  non  sapevo  che  cosa  fosse  la  mafia.  Qualcuno

               diceva che era un fenomeno gangsteristico, altri che si trattava di
               bande  criminali.  Per  alcuni  era  addirittura  un  fenomeno

               romanzesco  o  da  attribuire  semplicemente  alla  natura  dei
               siciliani.

                   La svolta arriva nel 1984 con le rivelazioni del primo pentito
               dell’organizzazione,  Tommaso  Buscetta ,  che  in  una  sola  frase
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               demolisce anni di ricerche etimologiche: «La parola mafia è una
               creazione letteraria, – dice “don Masino” a Giovanni Falcone, –
               l’organizzazione  si  chiama  Cosa  nostra».  Da  quel  momento

               Buscetta comincia a svelare tutti i segreti dell’organizzazione, le
               profonde relazioni con politica, economia, finanza e mondo delle

               professioni.
                   Falcone  diceva  sempre:  «Solo  se  riusciremo  a  ridurre  Cosa

               nostra a un fatto puramente criminale, la potremo sconfiggere».
               Grazie alle informazioni del pentito, Falcone riuscí a ricostruire

               un  quadro  dell’organizzazione  e  delle  sue  ramificazioni.  Cosí
               potemmo elaborare una strategia di contrasto: se il fenomeno non
               era,  come  molti  pensavano,  esclusivamente  «militare»,  non

               riguardava  solo  violenza,  rapine,  estorsioni,  ma  una  rete  di
               relazioni,  allora  bisognava  concentrarsi  proprio  su  quelle

               relazioni,  indagare  sui  rapporti  tra  mafia  e  imprenditoria,
               professionisti, burocrazia e politica.



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