Page 26 - Prodotto interno mafia
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e  quelli  con  la  magistratura  ordinaria  che  non  vede  di  buon

               occhio le «Superprocure», la strada per riuscirci è ancora lunga.
                   Grasso  ha  conosciuto  i  vari  volti  delle  mafie:  quello  della

               prepotenza  nei  campi  e  nei  cantieri  edili,  quello  feroce  della
               stagione  corleonese  e  quello  silente  di  oggi.  Non  nasconde  la

               rabbia ricordando colleghi e giornalisti che, agli inizi del nuovo
               millennio, credevano che la mafia fosse scomparsa solo perché
               non faceva rumore. – Quando tutto sembra tranquillo, – afferma,

               – l’organizzazione è ancora piú pericolosa perché vuol dire che
               sono tutti d’accordo.

                   Mafia come metafora del potere: è un’immagine su cui Grasso
               tornerà  piú  volte  nel  corso  dell’intervista  cercando  di  spiegare

               che i rami della criminalità organizzata non vanno cercati solo
               nella  violenza  e  nel  sangue  ma  anche  nel  compromesso,  nei

               consigli  d’amministrazione  delle  aziende,  nelle  stanze  di
               Palazzo.  –  Mafia  significa  eclissi  di  legalità,  –  argomenta,  –
               rende i cittadini meno liberi e li costringe a rinunciare a una vita

               democratica.
                   Il procuratore stila l’elenco degli assassinati dalla mafia degli

               ultimi  trent’anni.  Li  ricorda  tutti  e  –  mentre  pronuncia  i  loro
               nomi  uno  a  uno  –  la  lotta  alla  criminalità  organizzata  appare
               quello che è: sempre e solo un lavoro di squadra.


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                     Nel 2005, in vista della nomina del nuovo procuratore antimafia, il senatore di Alleanza nazionale Luigi Bobbio presentò un emendamento
               alla legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario. L’emendamento prevede l’esclusione dagli incarichi di vertice dei magistrati che hanno
               compiuto piú di 66 anni in modo tale che il capo di un ufficio giudiziario possa assicurare quattro anni di permanenza prima della pensione.






























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