Page 33 - Prodotto interno mafia
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corleonesi?



                   Cosa nostra, sotto la direzione di Bontade e Badalamenti, era
               abituata  a  colloquiare  con  lo  Stato.  I  corleonesi,  dopo  una

               sistematica  eliminazione  di  tutti  gli  avversari,  inaugurarono
               l’attacco  frontale  alle  istituzioni,  la  guerra,  il  dominio  della

               Sicilia e il monopolio dei traffici criminali. Solo negli anni 1981-
               82 nella provincia di Palermo ci furono piú di mille morti tra gli

               stessi  mafiosi  per  mano  dei  corleonesi.  Una  strategia  folle  che
               negli anni Ottanta determinò una prima reazione da parte dello

               Stato: la legge Rognoni-La Torre del 1982, il maxiprocesso del
               1986 , la legge sui collaboratori di giustizia del 1991.
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                   Se  penso  a  quanti  «giusti»  sono  morti  in  quegli  anni  solo

               perché  facevano  il  loro  dovere.  Ricordo  il  giornalista  Mario
               Francese,  il  capo  della  squadra  mobile  di  Palermo  Boris

               Giuliano,  il  giudice  Cesare  Terranova  che  aveva  condannato
               all’ergastolo  Luciano  Liggio,  il  giudice  Rocco  Chinnici,
               consigliere istruttore al Tribunale di Palermo, il presidente della

               regione  Sicilia  Piersanti  Mattarella,  il  capitano  dei  carabinieri
               Emanuele Basile, il procuratore capo di Palermo Gaetano Costa,

               il capo del Partito comunista siciliano Pio La Torre, il prefetto
               Carlo  Alberto  Dalla  Chiesa;  ancora,  il  presidente  della  Corte

               d’appello di Palermo Antonino Saetta, il vicequestore di Palermo
               Antonino Cassarà e l’agente di polizia Roberto Antiochia. Fino

               ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E chissà quanti
               ne ho dimenticati…
                   Un paese che si definisce civile non dovrebbe «permettersi»

               tutti questi morti. Il primo degli omicidi che ho citato è del 1979,
               l’ultimo, quello di Paolo Borsellino, è del 1992: tredici anni di

               morti. Cos’altro ci voleva per avere una reazione?


                   Erano  necessari  omicidi  eclatanti  perché  lo  Stato  si

               accorgesse  di  Cosa  nostra,  occorreva  che  fosse  la  mafia  a
               lanciare la sfida alle istituzioni per innescare una reazione?



                   La reazione fu innanzitutto popolare, spontanea ed emotiva: le



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