Page 12 - Prodotto interno mafia
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addirittura inesistente.
Moisés Naím è molto piú ottimista. Al contrario di Grasso,
l’economista venezuelano prevede un futuro di
«regolarizzazione» per la «seconda economia mondiale dopo gli
Stati Uniti». – Nel mondo globalizzato non si può essere una
potenza economica senza rispettare le regole, – mi ha spiegato
durante l’intervista, – piú Pechino diventa potente, piú si rende
dipendente dal resto del mondo e deve connettersi all’economia
mondiale. Alla crescita economica corrisponde la necessità di
operare con certe regole: non è una questione di etica, ma di
interessi –. La crescita e la struttura della criminalità cinese non è
l’unico argomento in cui le analisi degli esperti non convergono,
a conferma che il mutamento rapido dei racket obbliga ad analisi
sempre piú rapide e a ipotesi di ricerca e repressione spesso
sperimentali, da abbandonare quando non piú corroborati dalla
realtà.
Anche perché le mafie sono sempre piú ricche e capaci di
investire il patrimonio non solo in nuovi affari, ma anche in
nuove cortine fumogene per eludere le indagini.
Secondo il Fondo monetario internazionale, il riciclaggio
complessivo riferibile alle mafie «ammonterebbe a 118 miliardi
di euro» mentre «il denaro “pulito”, al netto del riciclaggio, è
stimato attorno ai 90 miliardi». Di questi, 44 miliardi sarebbero
nelle tasche della ’ndrangheta, che si conferma la prima
organizzazione criminale italiana per fatturato e presenza sul
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territorio mondiale .
Il 2009 è stato l’anno del boom dell’usura in Italia con 200000
commercianti colpiti e un giro d’affari di 20 miliardi di euro
circa . – In questi anni di crisi, con le banche che non hanno
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consentito l’accesso al credito, – spiega nelle prossime pagine il
procuratore Gratteri, – ’ndrangheta e Cosa nostra sono diventati
gli unici canali attraverso i quali imprenditori e politici possono
accedere a capitali freschi e immediatamente disponibili.
È stato il governatore della Banca d’Italia e prossimo
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