Page 14 - Prodotto interno mafia
P. 14

precedente la crisi. Meno studiato finora è però l’intervento delle

               mafie sull’occupazione in difficoltà. Spesso, nelle aree a rischio,
               chi rimane senza lavoro non ha alternativa se non rivolgersi al

               mercato illegale che, a differenza di quello legale, si è rafforzato
               e offre occupazione e salari, sia pure alle sue, dure, condizioni.

               In  Italia  nel  biennio  2009-2010  l’Associazione  nazionale
               costruttori  edili  ha  stimato  nel  settore  dell’edilizia  regolare  un
               calo di 230000 occupati, mentre in quello illegale le costruzioni

               non sono diminuite. I dati Istat mostrano che nel 2008 il valore
               aggiunto  prodotto  nell’area  del  sommerso  economico  è  stato

               compreso tra un minimo di 255 e un massimo di 275 miliardi di
               euro, che equivale a una percentuale compresa tra 16,3 per cento

               e il 17,5 per cento del prodotto interno lordo italiano.
                   Che  nei  periodi  di  crisi  la  domanda  di  lavoro  regolare

               diminuisca mentre aumenti quella che riguarda i traffici illeciti,
               non  sorprende  l’economista  Moisés  Naím  che  spiega  come
               questo  valga  «soprattutto  per  i  business  che  riguardano  il

               trasferimento  dei  clandestini  da  impiegare  nella  manodopera  a
               basso  costo  e  nella  microcriminalità,  la  compravendita  di

               prodotti contraffatti, il traffico di armi».
                   I criminali mafiosi hanno una grande capacità di adattamento.
               Già  nel  2005  uno  studio  commissionato  dal  colosso  della

               sicurezza informativa McAfee a Peter Troxler, ricercatore presso
               l’Istituto  federale  di  tecnologia  svizzero,  con  la  collaborazione

               delle  massime  unità  europee  nella  lotta  contro  i  reati  ad  alta
               tecnologia in Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, Spagna e

               Italia,  aveva  messo  in  luce  il  passaggio  da  una  criminalità  di
               «singoli» – pirati informatici isolati – a una «cyber-mafia» che

               muove migliaia di reti informatiche.
                   Non piú solo minacce verbali o violenza fisica, i criminali del
               xxi secolo per attaccare o ricattare governi e aziende utilizzano

               «botnets»,  reti  di  sistemi  controllate  con  30000  pc  collegati
               illegalmente.

                   Lo  studio  ha  rivelato  l’esistenza  di  una  nuova  figura  nella
               categoria  dei  mercenari  informatici,  lo  «script  kiddie»,  il





                                                           13
   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19