Page 101 - Prodotto interno mafia
P. 101
funzionari pubblici.
Il governo Berlusconi si è distinto, da un lato, per una forte
azione di contrasto alla criminalità organizzata che ha portato
ad arresti e risultati importanti, dall’altro, per una politica di
tagli alle forze dell’ordine e per l’approvazione dello scudo
7
fiscale . Siamo in presenza di un doppio binario nella lotta
all’illegalità?
Il ministro dell’Interno Maroni è stato molto vicino alla
battaglia di Confindustria per la legalità. Come decisivo è stato il
ruolo della magistratura, della Polizia di Stato, dell’Arma dei
carabinieri e della Guardia di finanza. Al di là dell’imponente
azione repressiva degli ultimi anni che ha portato ad arresti
cruciali per l’indebolimento di Cosa nostra, stiamo assistendo al
superamento di quel meccanismo di diffidenza reciproca tra
società e istituzione. Grazie a questa nuova collaborazione siamo
riusciti a creare un pezzo di capitale sociale.
Avremmo potuto fare a meno dello scudo fiscale, che
rappresenta la certificazione del fatto che con una piccola cifra è
possibile sanare poderose evasioni fiscali. In assenza di una seria
lotta contro l’evasione, lo scudo rischia di continuare ad
alimentare l’aspettativa di nuovo condoni e nuovi scudi. Non so
cosa avrei fatto da ministro dell’Economia nella situazione in cui
si è trovato il paese, schiacciato da un debito pubblico crescente
e da una grave crisi economica e occupazionale. Resta evidente
che qualunque sanatoria delle distorsioni del mercato non fa
bene. Importanti esponenti del sistema confindustriale, tra cui il
presidente Emma Marcegaglia, hanno posto l’evasione fiscale tra
i temi decisivi per il paese. L’Italia non può piú permettersi
sacche di evasione cosí significative. Può un paese con un debito
pubblico pari a 1890 miliardi di euro reggere un’evasione fiscale
che nella migliore delle ipotesi è di 100 miliardi di euro l’anno?
Di fronte alla situazione che lei descrive, all’ampiezza dei
problemi descritti e all’enormità delle cifre citate, viene da
97