Page 105 - Prodotto interno mafia
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emersione di un nuovo sistema imprenditoriale, fatto di piccole e

               medie imprese che nel tempo ha trovato una sua riconoscibilità e
               una sua legittimazione sociale.

                   Alla scossa interna si è poi aggiunto il fatto che il mondo è
               cambiato con la globalizzazione e la tecnologia. La rivoluzione

               globale ha avuto effetti anche sul sistema industriale siciliano: gli
               anni  Novanta  sono  quelli  in  cui  Pasquale  Pistorio  riconverte
               un’azienda  sull’orlo  del  fallimento,  la  SGS-Ates  componenti

               elettronici,  in  una  grande  azienda  di  alta  tecnologia,  la
               STMicroelectronics, che oggi è il nostro associato col maggior

               numero di dipendenti. Emerge cosí anche al Sud il modello di
               grandi  aziende  internazionali  che  si  rafforza  con  la

               ristrutturazione dell’apparato produttivo negli anni 2000.


                   Quando  è  nata  in  Confindustria  la  consapevolezza  che  era

               arrivato il momento di dare un segnale forte contro la mafia?


                   Sono stato eletto presidente di Confindustria Sicilia alla fine

               del  2006  e  la  prima  iniziativa  contro  il  pizzo  è  avvenuta  il  1°
               settembre 2007. Già durante la mia presidenza di Confindustria

               Siracusa,  dal  1999  al  2004,  avevamo  portato  avanti  alcune
               iniziative, creato rapporti con le associazioni antiracket e attivato
               un numero verde per denunciare situazioni di illegalità.

                   È evidente che aver assunto la guida degli industriali siciliani
               mi  ha  dato  la  possibilità  di  agire  con  una  diversa  capacità  di

               influenza  sul  sistema  imprenditoriale.  Fin  dall’inizio  l’idea  è
               stata  quella  di  promuovere  iniziative  dirompenti:  sono  un

               riformista  per  formazione  culturale,  ma  nel  nostro  territorio
               abbiamo  bisogno  di  momenti  di  rottura  perché  le  resistenze,  i

               silenzi, le tolleranze sono troppo forti per agire con una strategia
               graduale.
                   Siamo  partiti  dalla  consapevolezza  che  sacche  del  vecchio

               sistema economico e imprenditoriale erano ancora molto vive in
               Sicilia:  la  sfida  era  coinvolgere  gli  imprenditori  siciliani

               portandoli  da  un  atteggiamento  di  indifferenza  a  un  esercizio
               attivo del loro ruolo sociale. Rinunciare al principio di delega e



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