Page 70 - L'onorata società
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calcolati su base trimestrale.
Le critiche non vengono solo dalle associazioni dei consumatori, che
l'hanno definita esplicitamente un "pizzo", ma persino dal governatore
della Banca d'Italia Mario Draghi, che ha dichiarato: «È un istituto poco
difendibile sul piano della trasparenza». Più duro il presidente dell'Antitrust,
Catricalà: «Una prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e le
imprese, che va abolita». Ce n'è voluta, ma alla fine il Parlamento ha
approvato una legge, la numero 2 del 28 gennaio 2009, con la quale ha
detto chiaro e tondo: la commissione di massimo scoperto può essere
conteggiata solo se il cliente supera l'importo del fido concesso per più di
trenta giorni, e non si può applicare se non c'è il fido. Le banche hanno
inserito queste regole nei nuovi contratti e poi, come d'abitudine, se la
sono presa calma per rivedere quelli vecchi. Le prime lettere ai clienti sono
giunte nel mese di giugno. Ma attenzione: meglio non finire in rosso
ugualmente, perché continuerà a costare molto caro. È cambiato il nome,
non la sostanza. Il Credito bergamasco ha introdotto l'indennità per lo
sconfinamento, la Cassa di risparmio di Firenze lo scoperto di conto,
Intesa-Sanpaolo una commissione per scoperto, eccetera eccetera. Giorgio
Guerrini, presidente di Confartigianato, Ivan Malavasi, della Confederazione
nazionale dell'artigianato, e Giacomo Basso, di Casartigiani, quando si
parla di credito e affini ritrovano come d'incanto l'unità perduta. Davanti
alla creatività che si è scatenata intorno al massimo scoperto non ci hanno
visto più e hanno scritto direttamente al ministro Giulio Tremonti: «Gli
istituti hanno banalmente sostituito le precedenti commissioni con altre,
probabilmente più onerose». Il governo ha risposto annunciando una
"stretta" sul sistema, anche per impedire questi strani "aggiramenti".
Corrado Faissola, presidente dell'Abi (Associazione bancaria italiana) ha
improvvisamente riscoperto la vocazione di paladino del libero mercato e
della libera concorrenza e ne ha chiesto l'abolizione: «La definizione per
legge del livello di un prezzo costituisce una misura antitetica alla logica
del mercato e al dispiegarsi della concorrenza tra gli operatori». Corrado
Passera, capo di Intesa-San Paolo, ha tuonato: «Basta critiche, le banche
fanno il loro dovere». Il governo ha fatto marcia indietro. C'è da augurarsi
che il balletto non vada avanti all'infinito.
Negli Stati Uniti il presidente Barack Obama vara le nuove regole del
gioco, tutte dalla parte del consumatore, per fermare la "finanza
irresponsabile". Papa Joseph Ratzinger, nell'enciclica Caritas in veritate,
sostiene la necessità di riportare l'etica nell'economia e invita a un
ripensamento generale del modello di sviluppo. I grandi della Terra
discutono su come disciplinare i mercati per scongiurare il ripetersi degli
scenari apocalittici del 2008-2009. Ma nel nostro piccolo non sarà facile