Page 65 - L'onorata società
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Apriti cielo. Da Trieste, roccaforte della Generali, le armate di Antoine
Bernheim scatenano immediatamente l'offensiva. Il presidente della
maggiore compagnia di assicurazione italiana approfitta di un'intervista
rilasciata a «Repubblica» per lanciare un messaggio inequivocabile:
Le Generali devono diventare più forti e restare indipendenti, autonome
e italiane. Ci sono troppe piccole e medie imprese mentre, in tutti i settori,
si dovrebbero concentrare le attività per formare gruppi più competitivi. Ma
in Italia c'è un'Antitrust che ritiene necessario sviluppare la concorrenza e
privilegiare esclusivamente gli interessi dei consumatori, senza riconoscere
i contributi che le aziende di successo possono dare al mercato. Ogni volta
che c'è l'opportunità di crescere ci si scontra con l'Antitrust.
Antoine Bernheim tra gli addetti ai lavori è noto come "la cariatide".
(Cariatide: in architettura classica, statua usata come pilastro per
sostenere le architravi; in senso figurato, persona che sta ferma, in silenzio
e non partecipa alle attività altrui, arroccata su idee vecchie e sorpassate.)
Di certo il nostro uomo, 85 anni compiuti il 4 settembre 2009, è uno dei più
spregiudicati protagonisti di tutto ciò che avviene nelle segrete stanze della
finanza italiana. Le sue parole sono uno straordinario spaccato di come
funziona il sistema capitalistico nel nostro Paese e riassumono alla
perfezione la visione strategica di cui è impregnata la nostra classe
dirigente. Un ristretto gruppo di intoccabili che persegue obiettivi di potere
a discapito degli interessi della collettività. In ogni Stato liberale (non solo
a parole) del mondo, l'Antitrust viene considerata il perno intorno a cui
ruota un'economia di mercato dove la mano pubblica è pressoché
impalpabile. Da noi no. Da noi diventa un inutile e fastidioso intralcio, con
il suo continuo mettere in luce gli intrecci azionari perversi sull'asse
Generali, Mediobanca, UniCredit, Intesa-Sanpaolo. E, colpa ancora più
grave, con la sua volontà di «sviluppare la concorrenza e privilegiare
esclusivamente gli interessi dei consumatori».
Bernheim è consapevole della propria forza. Chi lo frequenta e lo
conosce bene lo descrive come un duro. Un duro che quando vuole
raggiungere un obiettivo non guarda in faccia a nessuno. La sua filosofia è
semplice: tutto si compra e si vende, anche gli uomini. Si può permettere
di dire e fare quello che vuole. Di esordire con un vezzo davanti ai
giornalisti di «Repubblica»: «Vi chiedo scusa, ma parlerò in francese». E di
aggiungere a un certo punto, quasi per inciso: «E poi c'è il decreto