Page 62 - L'onorata società
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4. La finanza e il club dei 75







              Non  si  sono  mai  fatte  mancare  nulla,  le  nostre  compagnie  di
          assicurazione. E, in un modo o nell'altro, sono da sempre al centro delle
          polemiche. Non passa settimana senza che le associazioni dei consumatori

          escano con qualche studio per dimostrare che le polizze sono troppo care,
          spesso  le  più  care  d'Europa:  niente,  non  c'è  verso  di  convincerle  (o
          costringerle) ad abbassare le tariffe. Non parliamo poi della trasparenza:
          costi,  commissioni,  balzelli  vari  vengono  accuratamente  nascosti  e

          finiscono  sempre  per  moltiplicarsi.  A  cominciare  da  quelli  cosiddetti  di
          caricamento,  di  cui  i  clienti  non  conoscono  nemmeno  l'esistenza  se  non
          quando si ritrovano guadagni inferiori alle attese. Solo a quel punto viene
          loro spiegato che servono a ripagare le compagnie per le spese sostenute

          nell'apertura  dei  contratti.  E  il  famigerato  prospetto  informativo?  Scritto
          con caratteri piccolissimi e in turco. Una quarantina di pagine che nessuno
          riesce  a  comprendere,  tra  numeri  e  grafici  che  mettono  in  fila  i  risultati
          degli ultimi anni e le prospettive future. Mai però che sia specificato quale

          sarà  il  rendimento  netto  effettivo,  i  soldi  veri  che  dovrebbero  entrare  in
          tasca.
              Il rimprovero più severo rivolto al mondo assicurativo, comunque, è un
          altro. E a muoverlo è persino l'Antitrust: quello di fare cartello. Di falsare la

          concorrenza  a  danno  degli  assicurati.  Che  possono  entrare  e  uscire  da
          decine di agenzie, ma non trovano mai un'offerta migliore della prima. Già
          nel 2000 l'Autorità, allora presieduta da Giuseppe Tesauro, aveva inflitto
          una sanzione di 700 miliardi di lire a 38 compagnie per intese lesive del

          mercato.
              Insomma,  il  legame  fra  gli  italiani  e  le  assicurazioni  è  quanto  meno
          conflittuale. E con il mondo delle polizze, piaccia o no, si ha a che fare ogni
          giorno.  Anche  semplicemente  per  la  Rc  auto.  Un  comparto  dove  gli

          interessi in gioco sono altissimi, visto che abbiamo il record mondiale di
          veicoli circolanti in rapporto alla popolazione, 47 milioni, il che porta alla
          cifra  di  oltre  700  contratti  ogni  mille  abitanti.  Sono  anni  che  le
          organizzazioni  degli  utenti  e  l'Ania,  l'Associazione  nazionale  imprese

          assicuratrici,  si  scannano  sui  "premi".  Troppo  alti,  per  Adusbef  e
          Federconsumatori, che hanno presentato uno studio dove si dimostra che
          dal  1994  al  2008  si  sono  registrati  aumenti  del  150  per  cento  per  una
          vettura di media cilindrata e del 413 per cento per scooter, ciclomotori e

          moto  fino  a  150  cc.  Il  documento  si  conclude  con  un  invito  rivolto  al
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