Page 63 - L'onorata società
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governo per porre fine a una «speculazione assurda e illegale». Il Codacons
          ha preso questi dati e li ha portati alla Procura della Repubblica di Roma,
          denunciando  quella  che  viene  definita,  senza  mezzi  termini,  una
          "estorsione".  L'Ania,  naturalmente,  si  difende:  contesta  i  metodi  di

          rilevamento dei consumatori e fornisce numeri assai differenti: secondo i
          suoi calcoli, in termini reali, al netto dell'inflazione, negli ultimi tre anni i
          prezzi  sono  scesi  dell'11  per  cento.  Lo  scontro  va  avanti:  nel  primo
          semestre del 2009 i consumatori hanno denunciato aumenti medi del 5 per

          cento e l'incredibile giungla delle tariffe: per assicurare un ciclomotore si va
          da un minimo di 244 euro a Milano a un massimo di 2.343 euro a Napoli.
          Inevitabile,  a  questo  punto,  che  la  Rc  auto  rappresenti  la  stragrande
          maggioranza dei reclami che giungono all'Isvap, l'Istituto di vigilanza sul

          settore  assicurativo:  5.262  i  procedimenti  aperti  nel  2008,  più  93,7  per
          cento  rispetto  al  2007.  L'11  giugno,  una  bella  bacchettata  è  arrivata
          proprio dal presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, durante la consueta
          relazione sull'attività svolta: «Un nuovo aumento delle tariffe Rc auto non

          può essere la risposta ai risultati negativi dell'ultimo anno. Le compagnie
          devono agire sul sistema dei costi e migliorare l'efficienza».
              Diffidenza, sfiducia, controversie sono sicuramente di vecchia data. Ma
          le cose, se possibile, sono peggiorate a partire dal settembre 2008, dopo il

          fallimento  della  Lehman  Brothers,  l'ex  quarta  banca  d'affari  degli  Stati
          Uniti. Un crac che ha provocato un terremoto finanziario planetario. E che è
          stato un brusco risveglio pure dalle nostre parti. Molti pensavano di aver
          sottoscritto  polizze  tradizionali,  contratti  stipulati  semplicemente  per

          disporre  di  una  pensione  complementare,  per  poter  contare  su  un
          gruzzoletto destinato alla vecchiaia. Nulla di rischioso, un investimento a
          capitale  garantito:  questa  era  la  convinzione.  Invece,  100  mila  famiglie
          italiane  si  sono  accorte  di  aver  portato  a  casa  robacce  dai  nomi

          incomprensibili  come index  e unit  linked,  prodotti  molto  sofisticati  e
          spregiudicati  dal  punto  di  vista  tecnico-finanziario.  Ci  hanno  rimesso  2
          miliardi,  benché  le  compagnie  siano  corse  ai  ripari  facendosi  carico  di
          rimborsi di entità e modalità diverse. In ogni caso, con Lehman Brothers

          siamo precipitati all'anno zero: anche sotto una normalissima polizza vita
          può nascondersi un bidone.
              Ma non è necessario arrivare a questi casi limite, su cui è al lavoro la
          magistratura. Spetterà a lei stabilire se, come e quando siano stati messi

          in  atto  autentici  raggiri.  Per  capire  come  funziona  il  nostro  mondo
          assicurativo e quale sia il livello di attenzione e soddisfazione dei bisogni
          della  clientela,  è  sufficiente  guardare  la  fotografia  scattata  dal  Cermes-
          Bocconi nel suo Osservatorio sulle liberalizzazioni.

              Lo studio parte da un presupposto: non stiamo parlando di noccioline,
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