Page 69 - L'onorata società
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consumatori? Non è grazie alle lenzuolate se per la prima volta dopo tanti
          anni i costi delle polizze sono scesi? In fondo, i dati sono abbastanza chiari:
          soprattutto  grazie  all'introduzione  dell'indennizzo  diretto  nel  settore  Rc
          auto, nel 2006-2007 i prezzi medi sono diminuiti complessivamente del 10

          per cento.
              Nel  2008,  come  risulta  da  un'indagine  dell'Alba  (Associazione  italiana
          dei broker), la flessione è stata del 2,2 per cento. Il premio si è fermato
          intorno ai 750 euro. Forse qualcuno fa semplicemente il proprio interesse e

          mira a tornare al passato? Il sospetto viene. A maggior ragione quando il
          presidente  dell'Antitrust,  Antonio  Catricalà,  mette  in  guardia  dagli  effetti
          che  quegli  emendamenti  potrebbero  avere:  «Impatto  negativo  sulla
          concorrenza e tutela del consumatore, ostacoli alla riduzione delle tariffe».

              Cerchiai ribatte colpo su colpo: «Nient'affatto. La discesa dei premi è la
          conseguenza  di  un  mercato  florido,  dove  sono  entrate  nuove  imprese,
          attirate dalla possibilità di fare guadagni». Pure il non poter recedere dai
          contratti  pluriennali,  stando  al  presidente  dell'Ama,  si  tradurrebbe  in  un

          vantaggio  per  gli  assicurati:  «Perché  a  fronte  della  libera  scelta  di
          sottoscrivere un contratto pluriennale godrebbero di uno sconto esplicito».
          Se lo dice lui...




                                                   La resa dei conti



          Rimane la sgradevole sensazione che a pagare il conto siano comunque e
          sempre  i  cittadini.  Il  conto  corrente  bancario,  per  esempio.  Che  cosa
          avranno mai le nostre banche di tanto speciale per essere così care? Anche

          più  del  doppio  rispetto  a  quelle  del  resto  d'Europa.  I  costi  italiani  sulla
          banale gestione del conto corrente possono superare i 180 euro l'anno. In
          Francia non si toccano i 100, in Belgio e Gran Bretagna i 65, in Olanda i 37
          euro.  Di  sicuro  questa  sproporzione  non  è  dovuta  a  servizi  di  favore  o

          privilegi in capo ai clienti. I soldi depositati rendono poco o nulla, in media
          lo  0,618  per  cento.  Mentre  nella  malaugurata  ipotesi  di  finire  in  rosso
          siamo  costretti  a  versare  interessi  da  capogiro:  più  o  meno  il  13,64  per
          cento. Una forchetta enorme, che si allarga ogniqualvolta la Bce, l'istituto

          centrale  europeo,  riduce  i  tassi:  le  banche  a  quel  punto  abbassano
          immediatamente  quelli  attivi  ma  sono  lentissime  nell'adeguare  quelli
          passivi.  Senza  considerare  la  commissione  di  massimo  scoperto:  un
          salasso.  Peggio:  un  furto.  Che  negli  anni  ha  portato  ai  banchieri  incassi

          garantiti,  circa  una  decina  di  milioni  l'anno  in  media  per  ogni  istituto.
          Bastava andare in rosso o superare il fido concesso anche per 24 ore e zac:
          lo  0,66  per  cento  in  più  rispetto  ai  già  alti  interessi  passivi.  Per  giunta
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