Page 27 - L'onorata società
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occhi. Quindi ha tenuto duro sulle restrizioni alle aperture domenicali.
Il più classico pasticcio all'italiana. Occorre tuttavia fare un passo
indietro. Le competenze in materia di commercio, e di conseguenza
riguardo agli orari, appartengono alle Regioni. E da qui che nasce l'inghippo
di Quartu e Quartucciu, il top dell'assurdità, ma purtroppo non un caso
isolato: basti pensare alle polemiche che sorgono quotidianamente in
Lombardia, in Veneto, nel Lazio, ovunque.
L'articolo 5 della Legge sarda numero 5 del 18 maggio 2006, voluta
dall'allora presidente Renato Soru (di centrosinistra), recita:
Gli esercizi di vendita al dettaglio osservano la chiusura domenicale e
festiva. Il Comune individua i giorni e le zone del territorio comunale nei
quali gli esercenti possono derogare all'obbligo di chiusura domenicale e
festiva. La deroga è ammessa nel mese di dicembre, nonché per ulteriori
otto domeniche o festività nel corso degli altri mesi dell'anno.
E al comma seguente:
Previa concertazione con le organizzazioni dei consumatori, delle
imprese del commercio più rappresentative, delle organizzazioni sindacali
dei lavoratori e delle altre parti sociali interessate, il Comune può
consentire - nei periodi di maggiore afflusso turistico, in occasione di eventi
e di manifestazioni di particolare rilevanza o per rispondere alle esigenze e
ai tempi di vita e di lavoro dei cittadini - l'esercizio dell'attività di vendita
fino alle ore ventiquattro, nonché l'apertura domenicale e festiva.
Infine:
Tutti gli esercizi al dettaglio in sede fissa osservano la chiusura nelle
festività del 1° gennaio, Pasqua, lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1° maggio
[ma a Cagliari questo giorno fa eccezione, perché è la festa di Sant'Efisio,
patrono della città, N.d.A.], 15 agosto, 25 e 26 dicembre.
Chi ci capisce qualcosa è bravo. In sostanza, comunque, le
amministrazioni comunali hanno una certa discrezionalità, cioè possono
varare ordinanze di deroga alla ferrea disciplina delle dodici domeniche di
vetrine alzate (quattro a dicembre più otto durante il resto dell'anno)
stabilita dalla normativa regionale. L'effetto è che ognuno si comporta
come gli pare. Gli schieramenti politici non hanno alcuna importanza. In
apparenza, potrebbe sembrare facile trovare una linea omogenea tra
esponenti dello stesso schieramento. In realtà, sono tre anni che Ruggeri e