Page 173 - L'onorata società
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(guarda caso, anch'egli medico), che i carabinieri avevano installato delle
          microspie nella sua abitazione. Cuffaro, inoltre, si sarebbe incontrato nel
          retrobottega di un negozio di Bagheria con Michele Aiello, il "Re Mida" della
          sanità  privata  siciliana,  al  quale  nello  stesso  processo  di  Cuffaro  è  stata

          inflitta una pena di 14 anni.
              In  Calabria,  per  scoperchiare  il  termitaio  di  infiltrazioni  della
          'ndrangheta  nella  sanità,  c'è  voluto,  il  16  ottobre  2005,  l'omicidio  di
          Francesco  Fortugno,  esponente  della  Margherita,  vicepresidente  del

          consiglio regionale, già primario al pronto soccorso dell'ospedale di Locri e
          segretario dei medici della Cisl. Il 2 febbraio 2009 sono stati condannati
          all'ergastolo  l'autore  materiale  dell'omicidio  Salvatore  Ritorto  e  il  suo
          fiancheggiatore  Domenico  Audino,  oltre  ad  Alessandro  Marciano  (ex

          caposala a Locri) e a suo figlio Giuseppe, ritenuti i mandanti. Maria Grazia
          Laganà,  moglie  di  Fortugno,  che  a  sua  volta  era  vicedirettore  sanitario
          dell'ospedale di Locri e oggi è deputato per il Pd, non ha mai smesso di
          chiedere che si cerchino i responsabili anche ai livelli superiori. Senonché,

          l'inchiesta  denominata  "Onorata  sanità",  nel  gennaio  2008,  manda  in
          galera 18 personaggi. Alcuni di spicco. Come Domenico Crea, il primo dei
          non eletti alle precedenti Regionali e di conseguenza l'uomo subentrato a
          Fortugno nel consiglio regionale. Un personaggio che un giorno si presenta

          in  banca  con  un  miliardo  e  195  milioni  di  vecchie  lire  destinati  alla
          realizzazione di Villa Anya, a Melito Porto Salvo, una residenza per anziani
          dove  si  praticano  metodi  di  assistenza  quanto  meno  discutibili.  L'ipotesi
          accusatoria  è  terribile:  Fortugno  sarebbe  stato  fatto  fuori  proprio  per

          consentire  a  Crea  di  essere  nominato  al  suo  posto  nel  parlamentino
          calabrese.  Da  quella  poltrona,  d'intesa  con  le  cosche,  avrebbe  potuto
          seguire meglio i suoi affari.




                                                   I baroni rampanti



          Politica e potere. Criminalità e business. Scandali e inchieste. Tutto vero,
          tutto  giusto.  Ma  rimane  qualche  domanda.  E  i  medici?  Possibile  che
          assistano inermi al degrado della sanità? Non sono essi stessi complici del

          sistema, anche solo per mantenere i loro piccoli privilegi? Insomma, non
          hanno nessuna colpa?
              Per  cominciare  potrebbero  smetterla  di  fare  il  doppio  lavoro.  Sono
          almeno 60 mila i medici che svolgono sia l'attività ospedaliera sia la libera

          professione. Forse perché costretti dall'eccessiva concorrenza: da noi ce ne
          sono 4,2 ogni mille abitanti, contro i 3,4 della Francia e i 2,4 degli Stati
          Uniti,  in  compenso,  secondo  una  stima  dell'Ocse,  mancano  100  mila
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