Page 172 - L'onorata società
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un'apparecchiatura  destinata  alla  sala  operatoria.  Significa  distogliere
          l'attenzione  dei  medici  dalla  loro  principale  attività:  curare  chi  sta  male.
          Una follia.


              Sì, una follia. Ma non c'è da stupirsi, nel Paese in cui cade un governo
          per  un  ginecologo  di  Caserta.  Esattamente.  Nel  gennaio  2008  Romano
          Prodi  sarà  anche  stato  sfibrato  dalla  mancanza  di  unità  interna,  ma  alla
          fine  è  crollato  sul  famoso  "ginecologo  di  Mastella".  Nella  testa  dell'ex

          ministro della Giustizia (o di sua moglie Sandra Lonardo, lo scenario non
          cambia),  la  nomina  del  nuovo  primario  di  Ginecologia  all'ospedale  di
          Caserta doveva spettare all'Udeur. Invece era stato scelto uno specialista
          vicino a Forza Italia. Detto per inciso: al centro dello scandalo che colpì

          Mastella c'era la lottizzazione di mezza Campania. Poltrone di ogni genere,
          dallo  Iacp  (Istituto  autonomo  case  popolari)  alla  direzione  dei  parchi
          regionali;  decine  di  persone  indagate,  tra  politici,  professionisti,  dirigenti
          pubblici,  docenti  universitari,  e  centinaia  di  ore  di  intercettazioni.  Ecco

          allora  Carlo  Camilleri,  imprenditore  e  consuocero  di  Mastella,  al  telefono
          con Sandra Lonardo, che oltre a essere moglie di Clemente è presidente
          del Consiglio regionale della Campania. Se la prende in special modo con il
          direttore dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta,

          Luigi  Annunziata,  manager  messo  lì  dall'Udeur  ma  geloso  della  propria
          autonomia.  In  passato  non  ne  ha  voluto  sapere  di  sistemare  primari
          "amici"  in  Cardiologia  e  Neurochirurgia.  Adesso  vuole  decidere  lui  anche
          per Ginecologia. «Io non capisco se Annunziata è dei nostri o di un altro»

          attacca Camilleri. «Ha dato l'incarico di Ginecologia al fratello di Mino Izzo,
          uno di Forza Italia, che è di Benevento e sta contro di noi. Ma non teniamo
          un  altro  ginecologo  a  cui  dare  questo  incarico?»  Sandra  Lonardo  taglia
          corto: «Per quanto mi riguarda, lui è un uomo morto. E lo è anche per mio

          marito».
              La politica nella sanità produce danni irreparabili. Se poi si mischia con
          la criminalità organizzata è la fine. Come in Sicilia, dove l'ex governatore
          Salvatore Cuffaro, medico, oggi senatore dell'Udc, è stato condannato a 5

          anni  e  all'interdizione  perpetua  dai  pubblici  uffici  per  i  reati  di
          favoreggiamento  semplice  e  rivelazione  di  segreto  d'ufficio.  Il  processo
          riguardava  le  cosiddette  "talpe"  alla  Direzione  distrettuale  antimafia.
          Cuffaro, secondo i giudici di primo grado, avrebbe rivelato notizie riservate

          su  indagini  che  riguardavano  boss  e  indiziati  di  mafia,  senza  per  questo
          aiutare  l'associazione  mafiosa.  Nello  specifico,  avrebbe  fatto  sapere
          attraverso un suo amico, Domenico Miceli (medico, ex assessore comunale
          Udc, in seguito condannato a otto anni di reclusione per concorso esterno

          in  associazione  mafiosa),  al  boss  di  Brancaccio  Giuseppe  Guttadauro
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