Page 133 - L'onorata società
P. 133
Per carità, la qualità dei servizi energetici ha fatto passi da gigante. In ogni
caso, non è che siano tra i più apprezzati dall'opinione pubblica. Si
lamentano i cittadini, strillano le imprese. Nell'indagine sulla Customer
satisfaction, condotta dal Centro di formazione management del terziario,
luce e gas si collocano al 23° posto su 32 aree esaminate. Senza contare
che il settore è sotto osservazione da parte delle autorità di garanzia
nazionali ed europee, sia per quanto riguarda la concorrenza sia per il
sistema di rapporti con l'utenza.
L'Enel, oggi nelle mani di Fulvio Conti, 62 anni, romano, laureato in
Economia, l'uomo che ha avuto il merito di chiudere con la sanguinosa
diversificazione nella telefonia mobile (Wind) e di imporre una forte spinta
all'internazionalizzazione del gruppo, è pronta a gettarsi sul mega-affare
del ritorno al nucleare e sta già mettendo a punto joint venture con partner
nazionali ed esteri (privilegiata la Edf) per realizzare quattro centrali da
accendere nel 2020. Intanto sul fronte del servizio di fornitura della luce le
lamentele aumentano. Qualche mese fa l'Enel ha pagato una multa di 2
milioni comminata dall'Autorità per l'energia. Tra il 2003 e il 2005, epoca
del passaggio ai contatori elettronici, in grado di essere letti a distanza, si
era semplicemente dimenticata di alcuni clienti. Salvo emettere salatissime
bollette di conguaglio. Problema risolto, assicurano all'Enel. Mentre
l'Autorità ha preso atto del "ravvedimento operoso della società", che ha
evitato una sanzione più pesante.
Sempre per una questione legata ai contatori, sono finite nel mirino
della Commissione europea le aziende del gas, Eni e A2A in testa. O
meglio, il governo italiano. Motivo: non avere omologato i nuovi contatori
«di tipo venturimetrico a diaframma» e aver continuato a adottare
unicamente quelli volumetrici. In precedenza, sulla vicenda era stata
avviata un'inchiesta dalla Procura di Milano. Il sospetto è che almeno 400
mila clienti, per anni, abbiano pagato dal 3 al 15 per cento in più rispetto al
consumo reale.
Andiamo avanti. L'Autorità per l'energia e l'Antitrust si sono schierate
congiuntamente contro l'Eni per la sua posizione dominante nello
stoccaggio del gas. Inconfutabile: la controllata Stogit detiene il 97 per
cento dell'intera capacità italiana di immagazzinamento. Un monopolio
considerato di ostacolo all'aumento delle scorte e alla concorrenza.
Non finisce qui. Di recente, Bruxelles ha aperto procedure d'infrazione
per il deficit di concorrenza in campo energetico nei confronti di 25 Paesi,
Italia compresa (solo Cipro e Malta si sono salvati). Nel nostro caso, viene
criticata la mancata pubblicazione di tutte le informazioni sulla capacità di
trasporto di elettricità e di gas da parte degli operatori della rete. Senza
queste informazioni, sostiene la Commissione europea, «i nuovi entrati non