Page 131 - L'onorata società
P. 131
Energia e telecomunicazioni rappresentano settori strategici per lo sviluppo
di un Paese. Sono gli indicatori della modernità, della capacità di
programmazione, del saper guardare avanti. È qui che si gioca il futuro.
Bene, proprio sui cosiddetti servizi a rete l'Italia è indietro di decenni,
sembra muovere adesso i primi passi. E il terreno si presenta
estremamente accidentato. Scarsi investimenti per la creazione di
infrastrutture, carenze legislative, conflittualità politica. E, soprattutto,
monopoli duri a morire. La solita solfa. Con i soliti noti a farla da padroni e
i cittadini a pagare il conto.
Le bollette di luce e gas continuano a essere le più care d'Europa.
Altroconsumo ha preso la tariffa fissata per il mercato vincolato in vigore
nel primo trimestre 2009 e l'ha paragonata con quelle più diffuse in
Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda e Belgio.
Nell'elettricità ci difendiamo sui bassi consumi. Se non si superano i 1.200
kWh (l'utilizzo di una famiglia si aggira comunque sui 2.700), il costo è
ancora inferiore del 15 per cento nei confronti della media continentale
(ma quattro anni fa, da un'analoga indagine, emergeva un risparmio del 40
per cento). Salendo, gli sconti spariscono, fino ad azzerarsi intorno ai 2.800
kWh. Chi tocca i 3.500 kWh spende il 12 per cento in più del resto
d'Europa. Non ci vuole molto: è sufficiente aggiungere un computer o un
condizionatore d'aria. Vero, se si ricorre al mercato libero è possibile
trovare offerte (leggermente) migliori. Ma guai, per esempio, a farsi
allettare dalle tariffe biorarie, quelle che propongono costi ridotti la sera e
nei weekend. Non conviene praticamente mai, perché la quota di consumo
da spostare nelle fasce scontate è intorno all'80 per cento del totale.
Quanto al gas, la situazione è persino peggiore. Stando alla ricerca di
Altroconsumo, l'Italia è al quinto posto in Europa per convenienza se si
utilizza il gas unicamente per la cucina e l'acqua calda (350 metri cubi).
Sprofondiamo all'ultimo posto, i più cari in assoluto, se il gas serve pure
per il riscaldamento: impiegando 1.400 metri cubi si pagano 249 euro
all'anno più che negli altri Paesi.
Colpa delle troppe tasse? Anche, visto che lo Stato, con prelievi diretti o
indiretti (gli "oneri generali di sistema", che comprendono i contributi per la
dismissione delle centrali nucleari, gli incentivi per il fotovoltaico, le
compensazioni per l'applicazione della tariffa sociale, eccetera eccetera), si
prende il 21,3 per cento sull'elettricità e il 37,8 sul gas. Fatto sta che lo
stesso Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità per l'energia, nella
relazione sull'attività svolta nel 2008, ha ribadito: «I prezzi si confermano
mediamente superiori rispetto alla media europea». E si badi: «I consumi
di energia non sono proporzionali ai redditi, sia con riferimento alle
persone fisiche che alle imprese. In sostanza, una famiglia a basso reddito