Page 129 - L'onorata società
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8. I monopoli passano, i monopolisti restano
Diciamolo, sarebbe piaciuto a tutti, nel 2008, risparmiare un po' di soldi
sulle bollette di luce e gas. Giorni neri, quelli. Il petrolio abbatteva a
ripetizione le varie "soglie psicologiche" e veleggiava verso i 150 dollari al
barile, trascinando con sé le tariffe. Va detto che la logica perversa
dell'effetto a catena, per milioni di italiani, è poco chiara. In sintesi,
funziona in questo modo. La nostra produzione di energia non raggiunge il
15 per cento, per il restante 85 dipendiamo dalle importazioni. Per giunta,
utilizziamo in stragrande maggioranza idrocarburi: quasi l'80 per cento tra
petrolio e gas naturale. Conclusione: la bolletta energetica nel 2008 ha
toccato la quota record di 60 miliardi, 13 in più del 2007, all'incirca 4 punti
di Pil. Non sono cifre astratte: siccome nel bilancio familiare l'incidenza
delle spese per luce e gas supera il 5 per cento, è chiaro che rincari
nell'ordine del 30 per cento, «i maggiori dagli anni Ottanta», come
ricordano le associazioni dei consumatori, si sono tradotti in una bella
botta.
Così ci hanno provato in tanti. Non c'è la liberalizzazione? La cassetta
delle lettere non è piena di offerte per cambiare gestore? Perfetto. Al
numero verde lanciato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas,
nell'ultimo anno sono arrivate 35 mila telefonate di chiarimento. Solo da
privati cittadini e solo per confrontare le offerte riguardanti l'elettricità.
Chiedi, fai domande, provi a capirci qualcosa. Ma il risultato è modesto.
D'altronde, secondo il IX rapporto PiT-Servizi, curato da Cittadinanzattiva,
per il 30 per cento delle persone le bollette sono letteralmente
incomprensibili. Peggio, concorrono a confondere le idee. Il punto, tuttavia,
è un altro: gira che ti rigira, alla fine si scopre che la concorrenza non
esiste. O, se esiste, rimane sulla carta. Perché anche se lo vai a cercare
con il lanternino, il vantaggio non lo trovi. Alberto Ciò, professore di
Economia a Bologna, ex ministro dell'Industria e ad interim del Commercio
con l'estero nel governo di Lamberto Dini, nonché consigliere
d'amministrazione dell'Eni, riassume la situazione con una battuta: «Il
risparmio offerto dallo switch [il passaggio da una società a un'altra,
N.d.A.] vale una pizza, e nemmeno in una grande città». Per fortuna le
quotazioni del greggio sono scese. Producendo automaticamente la
diminuzione delle bollette: dall'inizio del 2009 il prezzo dell'energia
elettrica ha registrato un ribasso dell'8 per cento, quello del gas del 15,4.
Se aspettiamo gli effetti della tanto decantata concorrenza, stiamo